Gallarate - 23 aprile 2025, 08:33

Ronde “anti-maranza”? Serati chiede chiarezza, Cassani frena: «Nessuna segnalazione ufficiale»

In consiglio comunale l’esponente di +Gallarate è intervenuta sulle presunte ronde nate come reazione al disagio giovanile. Il sindaco respinge l’allarme: «Il problema sono i maranza, non chi collabora per la sicurezza»

Sonia Serati

Sonia Serati

A scuotere il consiglio comunale di Gallarate dedicato al rendiconto 2024 è stato in particolare il focus acceso sul fronte della sicurezza urbana. La consigliera Sonia Serati, del gruppo +Gallarate – Gente di Gallarate, ha presentato un’interrogazione dettagliata circa l’emergere di presunti gruppi di cittadini, anche giovanissimi, impegnati in forme di giustizia fai-da-te etichettate come “ronde anti-maranza”. Un’allerta nata da segnalazioni raccolte sul territorio, secondo cui sarebbero in atto raccolte firme e vere e proprie “missioni punitive” autonome, potenzialmente violente. «Ogni forma di giustizia privata è da condannare – ha affermato Serati – perché rischia di aggravare tensioni sociali già elevate. Il rispetto della legge deve rimanere centrale». Da qui, la richiesta all’amministrazione di verificare se esistano elementi concreti a supporto delle voci circolanti, e di adottare misure preventive per rafforzare la coesione e la legalità, specialmente tra i giovani. Il sindaco Andrea Cassani ha risposto con fermezza ma senza allarmismi: «Non abbiamo notizia né di ronde né di pestaggi. Se ci sono cittadini che presidiano il territorio pacificamente, è un loro diritto. Il problema sono i maranza, non chi collabora per la sicurezza».

Il confronto ha riacceso i riflettori anche sul ruolo del Movimento Articolo 52, nato proprio a Gallarate come realtà di cittadinanza attiva per la sicurezza urbana. Il movimento prende il nome dall’articolo della Costituzione che definisce il dovere di difesa della patria, reinterpretato in chiave civica come impegno a tutela del bene comune. Costituitosi come comitato spontaneo, il gruppo ha suscitato dibattito: se da un lato rivendica un'azione di sorveglianza "partecipata" delle strade cittadine, dall’altro ha attirato critiche per l’ambiguità che può generare ogni forma di giustizia fai-da-te.

In seconda battuta, il consigliere Massimo Gnocchi (Obiettivo Comune Gallarate) è tornato a criticare la scelta di celebrare il 25 Aprile in forma ridotta, definendola «irrituale e divisiva», mentre Cesare Coppe (Città è Vita) ha evidenziato con preoccupazione le recenti partenze del comandante della Polizia Locale Giannini e del dirigente La Placa, parlando di «una macchina comunale in affanno».

Alice Mometti

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