La Fiat Torpedo 2.8 immatricolata nel 1939 su volere di Vittorio Emanuele III ora è diventata “The King’s last car”. Esce infatti in queste ore la versione in lingua inglese de “L’Ultima macchina del Re”, il libro edito col marchio Linea Grafica e realizzato dal giornalista e scrittore Marco Linari.
Il volume – tradotto da Patrizia Picardi - ripercorre la storia di un’automobile che è stata lo specchio di un’intera nazione. Sui suoi sedili si sono seduti sovrani e principesse, dittatori e pontefici, ministri e presidenti. Proprio il monarca di Casa Savoia le diede il nome di Alcinoo, come uno dei suoi cavalli preferiti.
«La storia della Torpedo e quella d’Italia si sovrappongono in maniera incredibile e inedita – spiega l’autore – così, di fronte a un racconto tanto potente, ci è sembrato giusto condividerlo con un pubblico ancora più ampio. Oltretutto molte richieste per avere una versione in inglese sono arrivate dal settore delle auto storiche, che ha colto in pieno il valore di questo mezzo d’epoca».
È infinita la carrellata di personalità che Alcinoo ha trasportato in missione e in parata, ascoltando trattative e inconfessabili segreti. Da Benito Mussolini ad Adolf Hitler, da Umberto II ai reali di Grecia, da Enrico De Nicola a Luigi Einaudi, da Evita Peron a Harry Truman, poi ancora Giovanni Gronchi, Antonio Segni e Charles De Gaulle, solo per citarne alcuni.
Da tempo questa macchina dal valore storico inestimabile si è fermata a Bodio Lomnago, sul Lago di Varese, dove la famiglia Bacelliere – che da sempre si occupa di motori – le sta dando nuova vita, cercando di farne conoscere lo straordinario passato.
La Torpedo fu dismessa nel 1962 e restò per otto anni dimenticata in un garage della filiale Fiat di Roma, dove Raffaele Bacelliere la scovò e l’acquistò nel 1970.
La nuova veste del volume è anche un omaggio a questo storico imprenditore, scomparso pochi giorni fa all’età di 86 anni, che è sempre stato un grande appassionato di motori.
Una vocazione trasmessa al figlio Gabriele Bacelliere: «Mio padre – dice - ha visto in questa macchina un gioiello quando ancora nessuno conosceva la storia che aveva vissuto. Solo nel corso degli anni abbiamo scoperto i dettagli: l’entrata in servizio per la visita in Italia di Hitler del maggio 1938 (ancora senza targa, tant’è che l’immatricolazione sarebbe avvenuta l’anno successivo), la presenza durante il viaggio del Re verso Brindisi nelle ore successive all’Armistizio e, dopo il referendum, la sfilata per le strade di Roma il 2 giugno 1947, nella prima Festa della Repubblica».
Ad omaggiare la Torpedo protagonista di “The King’s last car” è stato anche il principe Emanuele Filiberto di Savoia, autore della prefazione: «Il racconto che Marco Linari raccoglie in questo volume è sorprendente. È possibile ripercorrere la storia d’Italia attraverso un veicolo a quattro ruote? In questo caso sembra proprio di sì».
Gabriele Albertini, già sindaco di Milano, europarlamentare e senatore, da sempre appassionato di storia monarchica, ha invece scritto l’introduzione: «La Torpedo è una perla unica per il peso storico che ha avuto, attraversando una fase cruciale della nostra Italia, viaggiando fra Monarchia e Repubblica con a bordo i grandi della terra».
Un viaggio incredibile e inedito che ora supera i confini nazionali.