Altri sport - 06 aprile 2025, 09:25

Capolavoro Max! Super vittoria a Suzuka

Verstappen gestisce la gara con autorità, contenendo le McLaren e portandosi a un solo punto dalla vetta del Mondiale. Sul podio salgono Norris e Piastri. Leclerc quarto, Antonelli conquista un brillante sesto posto

Copyright Oracle RedBull Racing X Account

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Una gara che onestamente molti definiranno noiosa, quella vissuta dal popolo della F1 svegliatosi questa mattina alle 7.00 per ammirare le monoposto sul famosissimo tracciato di Suzuka. E in effetti è stata noiosa per larghissimi tratti, esclusa la partenza e il picco di intensità degli ultimi dieci giri con la lotta a tre tra le due McLaren e la Red Bull di Max Verstappen.

Dopo una partenza dove incredibilmente i primi 10 piloti mantengono le loro posizioni, con il solo Leclerc che prova ad impensierire Piastri, la prima parte di gara vede Verstappen gestire le due McLaren. La pioggia caduta nelle ore precedenti la gara ha reso la pista “green”, ovvero pulita e meno gommata; questo fa sì che probabilmente molti team siano principalmente preoccupati di capire il comportamento degli pneumatici rispetto a un possibile effetto graining. Effetto graining che non c’è, su nessuna vettura, e quindi la gara prosegue in una velocissima processione senza particolari emozioni.

Intorno al giro 21, la sequenza di pitstop regale le prime emozioni con Verstappen e Norris che rischiano il contatto all’uscita dei box dopo una sosta praticamente in simultanea. L’inglese si lamenta palesemente in radio, ma la direzione di gara, giustamente, non interviene.

L’altro momento di tensione arriva a partire dal giro 41, quando Oscar Piastri si mette in forte pressione sul compagno di squadra Norris. Inizia come sempre il “balletto della Papaya Rules”, com Piastri che via radio annuncia di avere molto più passo e di poter raggiungere Verstappen, e il box McLaren che, come da copione, resta immobile e muto. Il forcing dell’australiano, sempre al massimo a un secondo di distacco dall’inglese, ha come risultato che lo stesso Norris aumenta il ritmo avvicinandosi minacciosamente a Max Verstappen. Alla fine nessuno mette reale pressione all’avversario e la gara si conclude con un trenino bianco-papaya che accontenta tutti: Verstappen vince la prima gara dell’anno, la McLaren consolida il vantaggio nel mondiale costruttori e Norris mantiene la testa nella classifica piloti.

Meno contenti sicuramente i tifosi, che speravamo di essere ripagati con un bella battaglia nel finale, dopo una gara soporifera anche a causa del livellamento delle prestazioni. Il passo gara della Red Bull si è infatti  dimostrato buono, anche se la sensazione che McLaren ne avesse di più è evidente tra gli addetti ai lavori. Analizzando i dati, le tre vetture concludono con un passo gara identico (nell’intorno del 1:32:400), ma chiaramente le McLaren all’inseguimento sono state “contenute” nelle loro prestazioni. Probabilmente anche da un box molto conservativo nella gestione delle gomme.

Una vittoria quella di Max che è quindi stata costruita principalmente ieri, con un giro spettacolare che gli è valso la pole position. Pole Position che è arrivata anche grazie allo stravolgimento di setup operato dalla Red Bull durante il weekend, come dichiarato dal Team Principal Horner: “abbiamo capovolto completamente la macchina”. In particolare, ha pagato la decisione di Red Bull di essere molto più aggressiva scaricando l’ala per avere più velocità, nonostante le previsioni di pioggia per la domenica. La velocità di punta aggiuntiva ha permesso all’olandese di essere rapido in punti in cui la vettura non brillava particolarmente, e la sua classe innata ha permesso al campione olandese di “danzare” nelle chicane e nelle curve lente. Classe che viene riflessa anche nella sua posizione in classifica piloti, secondo ma a un solo punto da Norris.

E gli altri? Mercedes si dimostra superiore a Ferrari con un passo gara di Russell e Antonelli complessivamente più solido, ma alla fine è Leclerc a spuntarla con un quarto posto che è onestamente il miglior risultato ottenibile se non ci si chiama Max Verstappen o non si guida una McLaren. Hamilton, autore dell’unico sorpasso nella Top 10 e autore di un buon primo stint con le gomme hard, è scomparso dal radar nello stint con le gomme medie. In generale, la Ferrari è sembrata troppo poco costante nelle prestazioni, con un altalena di giri buoni e giri lenti.

Al contrario, la Mercedes è sembrata molto costante e l’ultimo stint di Kimi Antonelli, nettamente il più veloce in pista, dimostra il potenziale della vettura di Brackley.

Per il team di Maranello la strada è tutta in salita, come una tappa dolomitica del Giro d’Italia. Le McLaren sono inarrivabili per ora, la Mercedes è davanti, e Max… è Max. Al netto della classifica, che ovviamente è influenzata dalla doppia squalifica di Shangai, quello che preoccupa è la forma: in questo weekend sembra che il team sia riuscito ad estrarre tutto il potenziale attuale della vettura, e il risultato è un quarto posto a 16 secondi e con un passo gara di 3 decimi al giro più lento per Leclerc, e di mezzo secondo per Hamilton.
Troppo poco per una scuderia che aveva pianificato un inizio decisamente più brillante.

L’appuntamento è per domenica prossima, con il GP del Bahrein.

Di seguito i risultati del GP del Giappone:

1.     Verstappen - Red Bull

2.     Norris - McLaren +1.4s

3.     Piastri - McLaren + 2.1s

4.     Leclerc - Ferrari +16.0s

5.     Russell - Mercedes +17.3s

6.     Antonelli - Mercedes +18.6s

7.     Hamilton - Ferrari +29.1s

8.     Hadjar - Racing Bulls +37.1s

9.     Albon - Williams +40.3s

10.  Bearman - Haas +54.5s

Lorenzo Pisani, Loris Sironi, Stefano Sandrini

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