Busto Arsizio - 31 marzo 2025, 10:12

FOTO. La prima domenica di primavera e il centro di Busto. Tra promesse, vuoti e qualche ferita

Le piazze vissute tra iniziative e riti condivisi, le vie in cerca di un volto e le immancabili tracce di inciviltà passo dopo passo nel cuore di Busto

Ma chi ci sarà mai in giro in centro in questa domenica di sole? Saranno tutti al lago.

Il tipico borbottio bustocco si materializza nel primo giorno di festa dal debutto della primavera e in parte si disperde. Perché in una giornata così ricca di eventi - nel cuore di Busto ma anche nei quartieri - la gente attraversa, passeggia, sosta, condivide.

Si è assaliti dal desiderio di compiere un giro più largo, di voltare pagina come per scoprire cosa accade nello scorrere di questa storia. In piazza Santa Maria le bancarelle danno il benvenuto e poco più in là, in corso Europa, la carramatta porta sfida, musica, allegria. In mezzo c'è via Cavallotti, rinata in modo mirabile, eppure in parte ancora sospesa, come se Busto fosse incerta su come vivere questo spazio riqualificato; medesima sorte affianca via Bramante.

I mercatini e il fermento spingono verso ulteriore perlustrazione. Piazza San Giovanni trascorre una domenica normale, si è appena conclusa la messa e assistiamo a una gara inedita e travolgente: ci sono dei ragazzi in carrozzina lanciati in un match di velocità. C'è parecchia luce nella piazza, ma nulla di paragonabile al loro sorriso. 

Luce si posa anche sull'ex carcere, quello che sembrava dover scomparire dal libro dei sogni da un pezzo e invece - guarda un po' questo Pnrr, croce e delizia - si sta rivelando agli sguardi di Busto gradualmente.

Ma non mancano le ombre, piccole e grandi. L'inciviltà, la solita: davanti al santuario di Santa Maria una cacca di cane, l'unica che non documentiamo fotograficamente per decenza. I sacchi di rifiuti vicino a Palazzo Marliani Cicogna sono uno spettacolo che si ripete e non sembra né un atto di propaganda alla differenziata, né un inno al decoro.

Rimanendo in zona, puntiamo lo sguardo su piazza Vittorio Emanuele: qui, la pagina si volta drasticamente e c'è il vuoto assoluto. Anzi no: una signora seduta su una panchina mentre parla al telefono, sembra cercare di spezzare l'incantesimo. Intanto di spezzato c'è sempre la pavimentazione, con toppe qua e là. Stacchiamoci e vaghiamo nel complesso residenziale qui sorto negli ultimi anni che conduce fino a via Solferino. Ecco, in questa strada si percepisce il bivio di Busto, tra vecchio e nuovo. Una recente demolizione proprio di fronte al trionfo del nuovo mette a nudo un passato che si sta congedando definitivamente, sotto lo sguardo del campanile di Santa Maria. 

Promesse di futuro (ri)trovato, vuoti, qualche ferita: è un centro vivo, quello di Busto, ma proprio per questo motivo è giusto che questa vitalità non nasci nessuno indietro.

Ma. Lu.

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