Politica - 27 marzo 2025, 15:59

Sanità, Astuti (Pd): «Necessario incentivare il personale sanitario, finalmente in commissione la nostra proposta per le aree marginali e di confine»

Samuele Astuti del Pd presenta un progetto di legge per introdurre un'indennità di confine per gli operatori sanitari nelle zone montane e di frontiera, affrontando la carenza di personale e la competitività con la Svizzera. La proposta mira a migliorare le condizioni lavorative e trattenere il personale nelle aree svantaggiate

Sanità, Astuti (Pd): «Necessario incentivare il personale sanitario, finalmente in commissione la nostra proposta per le aree marginali e di confine»

«Hanno ragione gli infermieri che questa mattina manifestavano sotto Palazzo Lombardia per un nuovo contratto nazionale e per ribadire la richiesta alla Regione di un'indennità di confine per i lavoratori delle zone di frontiera. Noi lo ribadiamo da tempo. Dopo essere stati incensati come eroi del Covid, oggi questi professionisti si ritrovano senza un contratto e soffrono la pessima organizzazione delle strutture sanitarie, in cui sono costretti a turni massacranti e sono spesso vittime di violenza, senza alcuna valorizzazione economica e di carriera» così il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti che oggi pomeriggio, in commissione Sanità, ha presentato il progetto di legge di cui è primo firmatario e che prevede una speciale indennità per gli operatori sanitari che lavorano nelle aree marginali, montane e di confine della Lombardia.

«A un anno e mezzo dalla presentazione, finalmente la nostra proposta sarà esaminata e discussa – afferma Astuti –. Da tempo sollecitiamo la giunta regionale su questo tema, perché, se la sanità sta attraversando una crisi profonda, con difficoltà nell'erogazione dei servizi, nelle aree di confine e montane la carenza di personale è ancora più grave e la competizione con la Svizzera, dove gli stipendi sono molto più alti e sicuramente più adeguati, si fa sempre più pressante».

Astuti, durante la presentazione, ha poi comunicato qualche numero per dare un’idea di quanto sia sproporzionato il trattamento economico del personale sanitario che lavora in Svizzera, rispetto a quello che lavora in Italia: “A parità di condizioni, lo stipendio base di un infermiere che lavora in Svizzera è due volte e mezzo, se non tre, quello di uno stipendio italiano. Per i medici arriviamo anche al 60% in più. Secondo i dati del 2021, invece, sono circa 400 gli infermieri che dalle province di Varese e Como si sono spostati in Svizzera e che ogni anno dovrebbero essere diventati circa 600, una emorragia senza fine e che deve essere fermata».

«Il nostro progetto di legge – spiega il consigliere - prevede l'introduzione di un'indennità mensile temporanea per medici, tecnici e infermieri che lavorano in aree marginali e di confine, per almeno un triennio. Una misura concreta e immediata per attrarre e trattenere il personale sanitario in queste aree svantaggiate, cercando di affrontare almeno uno dei numerosi problemi che ne causano l’allontanamento e con un meccanismo di monitoraggio annuale per valutarne l'efficacia».

«Ci auguriamo di riuscire a lavorare insieme e con tempistiche rapide per fornire finalmente le prime risposte concrete a questi territori in forte difficoltà» conclude il consigliere.

Redazione

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