Recupero del Conventino, la vicenda diventa un possibile match legale. La giunta Antonelli ha infatti deciso di «dare mandato, quale atto di indirizzo, all’Avvocatura Comunale di valutare gli eventuali rimedi giudiziari esperibili nei confronti della Soprintendenza Archeologica Belle Arti Paesaggio di Milano con riguardo alle richieste dalla stessa formulate - e spiega le ragioni nella delibera - che comporterebbero la modifica del progetto esecutivo approvato e in corso di esecuzione relativo alla realizzazione dell’intervento di recupero denominato ex Conventino di cui alla Convenzione PINQUA sottoscritta con il Ministero e finanziato attraverso fondi Pnrr». Pnrr implica un rispetto scrupoloso dei tempi, come noto.
II progetto di Fattibilità Tecnico Economica dell’opera per la riqualificazione in via Matteotti era stato approvato con un importo complessivo di 6.400.000 euro e l'8 maggio 2024 era stato stipulato il relativo contratto con la società NOTARIMPRESA S.p.A per 4.340.663,79 euro più Iva. Con la Sovrintendenza non risultavano problemi e i lavori partivano a giugno.
Poi qualcosa è cambiato, «secondo quanto emerso dal confronto con il Settore Opere Pubbliche - ovvero - in esito all’andamento dei lavori rispetto al cronoprogramma approvato si sono susseguite diverse interruzioni dettate dalla Soprintendenza che ha richiesto, rispetto ad alcune fasi di lavorazione approfondimenti di natura tecnologica e strutturale e soluzioni, peraltro, in alcuni casi, non condivise e per certi versi ritenute addirittura ingiustificate sia dal progettista delle strutture che dall’organo di collaudo per la loro impraticabilità». Si parla di criticità che «trovano contrapposte le ipotesi progettuali di consolidamento restituite dai progettisti, con quelle imposte dalla Soprintendenza, che rimandano all’applicazione di protocolli e circolari ministeriali operative adottate dal Ministero dei Beni Culturali, in data 02.12.2010».
Con il crollo avvenuto recentemente, si sono resi necessari ulteriori sistemi di messa in sicurezza a salvaguardia delle maestranze e dell'incolumità pubblica. Altra considerazione: «Questi significativi rallentamenti nell’andamento dei lavori, che ormai risultano essere di circa sei mesi rispetto al cronoprogramma stilato dai progettisti incaricati dall’operatore economico, rischiano di compromettere l’intera iniziativa in argomento, in quanto non si conciliano con le previsioni di attuazione del Pnrr, sussistendo la preoccupazione, che l’attuale andamento procedurale ed amministrativo di questa specifica fase, paiono essere incompatibili con le regole dettate dal legislatore per l’attuazione del piano, e rischiano seriamente di non consentire la conclusione dell’opera entro il termine del 31/3/2026».
Si è comunicato tutto ciò al ministero e al prefetto. Questo perché la vicenda «potrebbe quindi pregiudicare la realizzazione del progetto approvato dall’Amministrazione, e vanificare gli sforzi profusi fino ad oggi dal Comune, anche in considerazione dei tempi vincolanti dettati dagli interventi finanziati tramite Pnrr esponendo altresì il Comune a potenziali criticità di natura economica e di responsabilità contrattuale». Ecco perché si è ritenuto necessario un approfondimento sulla posizione assunta dalla Sovrintendenza «al fine di tutelare gli interessi del Comune anche in ordine alla legittima aspettativa formatasi a seguito dell’approvazione del progetto esecutivo dei lavori di recupero e restauro dell’ex Conventino».
Di qui la decisione, di cui verranno resi ulteriori dettagli domani proprio al Conventino.