Che cos’hanno in comune opere come I Cesaroni, Il paradiso delle signore, Le tre rose di Eva, Una grande famiglia, Provaci ancora prof, L’onore e il rispetto, Un medico in famiglia, l’Amica geniale, solo per citarne alcune? Un bustocco-castellanzese, romano d’azione, classe 1984: Stefano Kadera.
Dopo aver frequentato le scuole a Busto Arsizio, Kadera si è trasferito nella capitale dove ha frequentato la Nuct, Nuova università del cinema e della televisione.
Una volta diplomatosi in regia cinematografica ha iniziato a lavorare, diventando prima assistente alla regia e successivamente aiuto alla regia.
Lo intervistiamo mentre si trova a Roma.
Per i non addetti ai lavori: che cosa fa l’aiuto regista?
«Gestisce il set. In pratica il regista sceglie l’inquadratura e l’aiuto regista fa sì che il set venga organizzato in maniera tale da realizzare tale inquadratura. L’aiuto regista è un passo sotto il regista: negli Stati Uniti, dove è considerato fondamentale, è il primo nome che esce nei titoli di coda».
Attualmente a cosa stai lavorando?
«Alla nuova stagione dei Cesaroni, che tra l’altro è proprio la serie con cui ho iniziato come assistente alla regia nel 2008. Allora erano i Cesaroni 3».
Oltre al cinema, un’altra tua grande passione è la musica.
«Si, suono il basso nel gruppo rock che ho fondato, i Fällen Angëls (le dieresi sono un omaggio ai Mötley Crüe di cui sono un grande fan), e scrivo i testi e la musica delle canzoni, che tra l’altro qualche volta vanno in onda. Per esempio nel Patriarca 2, con la regia di Claudio Amendola, c’è una scena in cui l’autista di un’auto in fuga canta la mia canzone prima di essere ammazzato. Un aneddoto: quell’autista sono proprio io. E nella stessa serie ricopro anche un altro ruolo in cui suono ad una manifestazione, ma con trucco e parrucco sono irriconoscibile».
Quindi il pubblico può appassionarsi alla storia che giri come aiuto regista, ascoltare le canzoni che componi come musicista e vederti anche in video come attore?
«Sì, ogni tanto interpreto piccoli ruoli. In una fiction sì e in una no compaio».
Il film che avresti voluto girare?
«Avrei voluto partecipare a Pulp fiction, il mio film preferito. Ma girarlo no, mi piace proprio perché è di Quentin Tarantino che è insostituibile».
I tuoi modelli come registi?
«Terry Gilliam, Tarantino, Tim Burton, Spielberg».
Attori che vorresti dirigere?
«Johnny Depp e Leonardo Di Caprio».
Un desiderio?
«Sfondare con il mio gruppo musicale».
Busto per te è…
«Le mie radici. Ci torno per la mia famiglia».
È in procinto di iniziare il Baff – B.A. Film Festival: hai mai partecipato?
«Come ospite mai. Ho collaborato invece come volontario quando studiavo, vent’anni fa».
L’aspetto più interessante del tuo lavoro?
«Lavorare sempre con gente diversa, ogni 5 o sei mesi si cambia, si conoscono persone nuove. E mi piace leggere tante storie».
Il posto più bello in cui hai lavorato?
«La Bulgaria. Ci sono stato veramente bene, ho girato per quattro mesi nel 2012 una serie con Virna Lisi e Sabrina Ferilli».