Dopo la proposta dell'assessore Matteo Sabba, che sta pensando di riaprire per intero piazza Vittorio Emanuele II al traffico, anche nel tratto di via Marliani che porta a via Montebello (LEGGI QUI), abbiamo raccolto le opinioni di alcuni dei commercianti che operano in questa parte del centro cittadino. L'opinione più diffusa è positiva e in molti hanno accolto con favore la notizia. Contestualmente, però, una delle richieste accessorie è quella di aggiungere parcheggi nell'area, per permettere ai possibili clienti di poter arrivare in automobile più vicini possibile all'attività commerciale.
Cambiare per migliorare e dare spazio alla “movida”: «Qualsiasi proposta è sempre bene accetta – commenta Marcello Ardito, del Millenium Pub di via San Michele – perché, anche con il rischio di sbagliare, si cerca di migliorare una situazione che magari è deficitaria o, in ogni caso, da correggere. Piazza Vittorio Emanuele purtroppo è un problema annoso, che ci portiamo avanti da anni. Piuttosto che lasciarla così desolatamente vuota, nella speranza che si insedi qualche attività importante che le possa dare vita e quindi tenere maggiormente sotto controllo, meglio sarebbe riaprirla al traffico, con limite ai 30 km/h, fosse anche una scelta transitoria. Potrebbe aiutare i commercianti della zona, a partire da quelli di via Montebello. Il vuoto attuale, invece, lascia spazio a gente poco raccomandabile ed è un peccato che una città come Busto abbia questo tipo di problemi. In più la mentalità è ancora quella di una città industriale e non quella di un posto dove ci si può divertire anche dopo le 8: per me la movida vuol dire divertimento, bella gente e maggiori possibilità di avere gente in centro. Se ciò non accade, i brand più importanti non arriveranno mai».
Su via Montebello coro quasi unanime a favore della riapertura del collegamento con piazza Vittorio Emanuele II. I clienti vanno coccolati a partire dal parcheggio. E aggiungere movimento vuol dire avere una speranza in più di eliminare, o almeno ridurre, il problema della sicurezza: «Prima, quando la piazza era interamente aperta al traffico, la gente aveva più possibilità di parcheggiare – afferma Maura Coralli, proprietaria del negozio che vende calze e intimo in fondo a via Montebello - In più, maggiore movimento vuol dire anche maggiore sicurezza in una zona che ora è diventata ad alto rischio. Tornare indietro, in questo caso, vorrebbe dire un passo avanti. Al momento, la cosa che ci penalizza di più, però, sono proprio i posti auto, un problema acuito dalle tante persone che hanno l'abbonamento qui e occupano gli spazi sulla via, togliendoli al via vai legato al commercio. Oggi, se la gente non arriva in macchina quasi dentro al negozio non compra; a quel punto preferiscono andare al supermercato, posteggiando come vogliono. Tra l'altro incide anche il costo dei parcheggi, che ora costano 2 euro l'ora: io ho perso dei clienti da Olgiate che mi hanno detto “Signora, non vengo più perché il parcheggio non si trova e costa 2 euro”. Se non vogliamo far morire la città dobbiamo prendere provvedimenti, perché ora, pian piano, l'andamento è quello. Gli eventi organizzati sono un palliativo, perché non cambiano la situazione».
Un commercio che ha toccato il fondo e che vuole sopravvivere: «Se riaprono la piazza, ben venga, siamo molto favorevoli - spiegano Pinuccia e Micaela, titolari del negozio di abbigliamento Miki Mode - Porterebbe via anche probabilmente un po' la gente che la frequenta adesso e movimenterebbe di più l'area. Sia benvenuta una idea del genere, perché con la situazione attuale le attività chiudono invece di aprire e sono rimasti quasi solo uffici. La nostra attività è aperta da molto e sappiamo che peggio di così non possiamo, questo è il fondo. Crediamo che un cambiamento possa portare a vedere qualche persona in più nella via, com'era sempre stata. Ora, invece, chi si muove a piedi si ferma molto prima e torna indietro. Penso che abbiamo tutti voglia di lavorare, anche se il potere di spesa è cambiato e la gente preferisce andare nei centri commerciali, ma se offriamo un buon servizio la gente arriva anche qua. Vorremmo continuare a esistere, quindi se il comune ci dà una mano, noi poi ci metteremo del nostro»
Parcheggi cercansi: «Se riaprire piazza Vittorio Emanuele anche al traffico verso via Montebello - Emanuele Landone, proprietario di EcoSmoke - vuol dire anche ricavare più parcheggi, sono d'accordo. È quello dei posti auto il problema più grosso, soprattutto dopo che ne hanno tolti una quarantina con la pedonalizzazione di via Cavallotti, che non condivido. Parecchi miei clienti, da qualche mese a questa parte, hanno difficoltà a venire qui perché non sanno dove mettere la macchina, me lo dicono chiaramente. E' necessario ricavare altri parcheggi, magari su via Matteotti o, appunto, su piazza Vittorio Emanuele. Anche io stesso, alcune mattine, sono costretto ad aprire il negozio in ritardo perché non riesco a trovare un posto dove lasciare la macchina»
Paradossalmente il problema è meno sentito su chi insiste proprio in piazza Vittorio Emanuele II. Fabiola Allegri, store manager di Mannarino, spiega che «A noi cambierà sostanzialmente quasi nulla perché non sfruttiamo più l'ingresso sulla piazza, ma solo quello di via Solferino. Sul lato opposto avevamo un dehors che però non utilizziamo più perché non è molto a vista e la cassa è dall'altra parte; in più sappiamo che non sempre c'è bella gente».
Più eventi piuttosto che maggior traffico: «Secondo me, non è il passaggio delle macchine che fa la differenza - Martina Mazzeo di Hair Lab - Servirebbe soprattutto rianimare la piazza con altre iniziative, un bel bar e altre belle attività. C'è davvero bisogno che anche questa zona sia coinvolta; l'ultimo esempio è quello del carnevale che qui nella nostra zona è stato un mortorio, mentre la priorità si dà a via Milano. La gente che frequenta piazza Vittorio Emanuele non è bella? Io non ho mai avuto problemi, ma capisco che qualcuno possa avere un po' di timore. Se c'è da riaprire la viabilità anche verso via Montebello ben venga, ma la soluzione migliore è abituare la gente a vivere questa piazza, troppo trascurata da tutti. Perché, per esempio, a Natale la pista di pattinaggio non la mettono qui?»