Politica - 14 marzo 2025, 13:53

In Provincia parte l’aggiornamento del Ptcp: «Sostenibilità, innovazione e partecipazione»

Il presidente Magrini, affiancato dal consigliere Bellaria e dai dirigenti, presenta la revisione del Piano territoriale di coordinamento provinciale come «il lavoro più importante realizzato da questa amministrazione fino a oggi». Tanti i temi, centrali la rigenerazione urbana ma anche l’ascolto del territorio. L’approvazione definitiva in Consiglio tra un anno, ma il monitoraggio sarà costante

In Provincia parte l’aggiornamento del Ptcp: «Sostenibilità, innovazione e partecipazione»

Presentata a Villa Recalcati la revisione del Ptcp, il Piano territoriale di coordinamento provinciale, il documento che guiderà lo sviluppo del Varesotto nei prossimi anni.
«Il lavoro più importante realizzato da questa amministrazione fino a oggi», ha detto il presidente Marco Magrini illustrando i punti centrali di una pianificazione che ha al centro «sostenibilità, innovazione e partecipazione».
Accanto a lui il consigliere con delega alla Transizione ecologica Stefano Bellaria; Lorenza Toson, responsabile del settore Territorio, e Giuseppe Ruffo, dirigente dell’Area tecnica e dell’ufficio Sviluppo e sicurezza. A loro il ringraziamento del presidente per l’intenso lavoro svolto.

Centrale il tema della rigenerazione, con 630 aree dismesse, situate in particolare nell’area sud.  Ma anche quello dell’ascolto: dopo la prima fase di interlocuzione con i Comuni tenutasi nel 2024, ora è iniziata l’illustrazione della proposta di piano con Comuni, Comunità montane e Parchi e Regione. Dopo la prima pubblicazione della proposta di piano, da marzo a settembre ci sarà tempo per le osservazioni da parte dei Comuni e non solo. A settembre l’adozione in Consiglio provinciale e, dopo lo spazio per ulteriori osservazioni e il parere regionale, l’obiettivo è approvare definitivamente il Ptcp all’inizio del prossimo anno. Ma il monitoraggio sarà continuo.

Territorio al centro

Magrini ha presentato il piano non come un mero strumento di programmazione urbanistica, ma come un documento con una visione politica. «Quando sono stato eletto presidente – ha ricordato – ho detto con chiarezza che uno dei miei obiettivi strategici principali era quello di aggiornare il Ptcp risalente al 2007. Gli uffici stavano lavorando per una revisione parziale, io invece ho chiesto un lavoro puntuale su tutto il documento».

Bellaria ha rimarcato il ruolo di guida e coordinamento dei Comuni che l’ente sta sempre più assumendo. Lo dimostra anche «l’approccio olistico» che interessa il Ptcp. «Questo strumento si basa su una filosofia precisa: mettere al centro il territorio della Provincia, valorizzando una realtà che rischia di essere terra di mezzo tra Svizzera, Milano e Piemonte. Dobbiamo invece saper sfruttare questa collocazione strategica». 

Pilastri e progetti strategici

La struttura del piano si basa su sei pilastri: coesione, inclusione e connessioni; attrattività; resilienza e governo integrato delle risorse; riduzione del consumo di suolo e rigenerazione; cultura, paesaggio e identità; ascolto e partecipazione.

Nove i progetti strategici: sviluppo e sicurezza del sistema infrastrutturale provinciale; Malpensa come motore di sviluppo territoriale; sviluppo del sistema ciclopedonale provinciale; potenziamento del sistema della formazione; valorizzazione del patrimonio culturale della Provincia di Varese "Varese cultura 2030"; attuazione della rete verde provinciale; Provincia di Varese - terra dei laghi; rigenerazione e sostenibilità energetica; nuovo ospedale di Busto Arsizio e di Gallarate.

I temi

Tra i temi centrali del piano c’è la mobilità: è previsto lo sviluppo di un sistema integrato e sostenibile, basato sul potenziamento della rete infrastrutturale viabilistica ma anche della mobilità leggera. L’obiettivo è arrivare a un sistema ciclopedonale da 456 chilometri complessivi.

Altro aspetto preponderante riguarda la riduzione del consumo di suolo, con numerose aree dismesse da convertire perseguendo il giusto equilibrio tra sviluppo e tutela ambientale.

Per quanto concerne l’agricoltura, il piano riconosce l'importanza del settore e, partendo dalle proposte dei Comuni, individua gli ambiti destinati all'attività di interesse strategico con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio e promuovere uno sviluppo sostenibile del settore, sostenendone la capacità innovativa.

Il paesaggio è considerato un "capitale" per lo sviluppo e il benessere del territorio: il Ptcp promuove la conoscenza dei valori del territorio, la valorizzazione degli asset identitari che incrementano l’attrattività turistica, riconosce e valorizza le connessioni ecologiche presenti sul proprio territorio.

Il documento, infine, affronta le sfide del rischio idrogeologico e del cambiamento climatico attraverso l'analisi del quadro dei dissesti, la valutazione dei rischi legati al cambiamento climatico e la definizione di criteri a vantaggio dell’adattamento climatico.

«Il piano deve essere flessibile», spiega Magrini, rendendo noto che è previsto un monitoraggio che consentirà di valutare continuamente il documento, che potrà essere aggiornato per rispondere prontamente a cambiamenti e necessità.

Riccardo Canetta

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