Lombardia - 12 marzo 2025, 14:08

Aumento delle aggressioni al personale sanitario in Lombardia: +17,7% nel 2024

Nel 2024, le aggressioni al personale sanitario in Lombardia sono aumentate del 17,7%, con gli infermieri come categoria più colpita. La maggior parte degli episodi sono verbali, e gli aggressori sono prevalentemente utenti e familiari dei pazienti. I dati illustrati a Palazzo Lombardia, in occasione della Giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari

Procedibilità d’ufficio per reati di violenza contro gli operatori sanitari, installazione di pulsanti anti-aggressione nei Pronto Soccorso, sperimentazione di appositi smartwatch, body cam in dotazione agli operatori di Areu e potenziamento della videosorveglianza. Queste alcune tra le misure adottate da Regione Lombardia per contrastare le aggressioni agli operatori sanitari, illustrate questa mattina, in occasione della Giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari, dagli assessori regionali Guido Bertolaso (Welfare) e Romano La Russa (Sicurezza e Protezione civile) nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Lombardia. All'incontro presenti anche Jessica Calegari, Infermiera, Dirigente delle Professioni Sociosanitarie all'ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, Riccardo Stucchi ed Eleonora Gallinaro, rispettivamente medico e soccorritrice di AREU 118.

Durante l'incontro, inoltre, sono stati diffusi i dati aggiornati sulle aggressioni subite dal personale sanitario nel 2024 ed è stato annunciato che, per sensibilizzare ulteriormente la popolazione sul tema, Palazzo Lombardia e Palazzo Pirelli nella serata odierna saranno illuminati di blu.

"Le aggressioni a medici, infermieri, operatori sociosanitari e volontari - ha affermato l'assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso - sono intollerabili. Regione Lombardia, oggi come in qualsiasi altro giorno, ribadisce totale vicinanza a chi dedica la propria vita a curare il prossimo e salvare vite umane su tutto il territorio. Voglio ringraziare anche il personale di Areu e chi lavora nell’ambito dell’emergenza urgenza degli ospedali, perché dopo i tanti anni trascorsi alla Protezione civile, so bene cosa significhi lavorare in questo settore. Abbiamo predisposto un pacchetto di interventi che implementeremo sia per chi lavora in ospedale, che per chi è impegnato sul territorio, al fine di contrastare con fermezza questo fenomeno. Ritengo poi necessario - ha concluso - applicare lo scudo penale anche agli operatori sanitari, al fine di tutelarli e garantirli ulteriormente".

"Siamo quotidianamente in prima linea - ha dichiarato l'assessore regionale alla Sicurezza e Protezione civile, Romano La Russa - impegnati a supportare gli operatori sanitari, a cui ribadiamo il nostro sincera ringraziamento per il loro impegno quotidiano. È inconcepibile e impensabile che ci sia chi aggredisce le persone impegnate a curare e assistere i cittadini. Sappiamo che spesso sono costretti a lavorare in condizioni estreme e continueremo ad adoperarci con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per migliorare la situazione. Con il collega Guido Bertolaso siamo in perfetta sintonia e vogliamo lavorare anche su un cambiamento culturale, la violenza è da condannare in qualsiasi ambito e, ancor di più, in ambito sanitario. Anche per questo i nostri assessorati, tra le altre cose, hanno approvato un documento di indirizzo per la prevenzione e la gestione degli episodi di violenza. Ad oggi sono già state distribuite circa 400 bodycam per gli operatori dei mezzi di soccorso sanitario a cominciare dai mezzi avanzati di Areu e altre saranno distribuite nei prossimi mesi. C'è ancora molto da fare - ha concluso - e ci saranno anche altre misure molto importanti su cui stiamo lavorando insieme al Ministero dell'Interno, per cui andiamo avanti con grande convinzione per tutelare i nostri operatori".

LE TESTIMONIANZE DEGLI OPERATORI SANITARI 

Particolarmente significative le testimonianze portate da chi è impegnato in prima linea. "Non sempre è possibile prevenire gli episodi violenti - ha detto Jessica Calegari - che hanno ripercussioni molto forti sugli operatori sanitari. In certi casi possiamo solo prendere adeguate contromisure, ma le aggressioni verbali sono ancora troppo frequenti". Sulla stessa lunghezza d'onda Eleonora Gallinaro.  "A chi aggredisce - ha affermato - non importa se di fronte si trova una donna o un uomo, sicuramente le bodycam in dotazione sono utili quanto meno come deterrente". Alla luce del crescente numero di violenza ai danni di operatori sanitari, AREU ha istituito momenti di formazione per istruire il personale su come comportarsi in questi casi. "Siamo consapevoli di essere ospiti - ha spiegato Riccardo Stucchi - quando entriamo nelle case dei pazienti per curarli o nelle loro auto per soccorrerli dopo gli incidenti e, anche per questo, ci riteniamo dei 'privilegiati' ".

AGGRESSIONI AL PERSONALE SANITARIO IN LOMBARDIA NEL 2024, I DATI 

Secondo i dati elaborati dall’Agenzia di Controllo del Sistema Sociosanitario Lombardo (ACSS), si registra un incremento del 17,7% nel numero di aggressioni segnalate rispetto al 2023, con un totale di 5.690 episodi denunciati solo negli enti pubblici. Tale aumento è influenzato anche dalla maggiore sensibilità sul tema e dalla maggiore tendenza a segnalare gli episodi.

Gli infermieri continuano a essere la categoria più colpita dalle aggressioni, con oltre il 60% degli episodi, seguiti dai medici e da altre qualifiche professionali. L’aumento dei casi è in parte attribuibile a una maggiore sensibilizzazione sul tema e a un incremento delle segnalazioni.

La violenza fisica rappresenta il 25,3% delle aggressioni, mentre la forma più comune rimane quella verbale (74,7%). Gli aggressori sono prevalentemente utenti (67,8%) e parenti dei pazienti (25,6%). Le aggressioni si verificano principalmente nei giorni feriali e nella fascia oraria pomeridiana, quando il numero di accessi è più elevato.

A livello di contesto, le aree di degenza risultano essere i luoghi più a rischio (+1,4 punti percentuali rispetto al 2023), seguite dai pronto soccorso, dalle aree comuni e dagli ambulatori. Un dato significativo riguarda anche il servizio di emergenza-urgenza territoriale (AREU), dove le aggressioni fisiche e verbali risultano quasi equivalenti.

LE AZIONI DI REGIONE LOMBARDIA PER CONTRASTARE LE AGGRESSIONI AL PERSONALE SANITARIO 

Regione Lombardia ha adottato diverse misure per migliorare la sicurezza del personale sanitario:

NORMATIVA E PROTOCOLLI DI SICUREZZA
La Regione si avvale della legge regionale 15/2020 e della DGR XI/6902/2022 per organizzare l’attesa nei pronto soccorso e prevenire atti di violenza. Inoltre, la legge 113/2020 prevede la procedibilità d’ufficio per reati di violenza contro gli operatori sanitari, con inasprimento delle pene e protocolli operativi con le Forze dell’ordine per garantire interventi rapidi in caso di aggressione: le aggressioni fisiche e verbali risultano infatti quasi equivalenti.

DENUNCIA E SUPPORTO AGLI OPERATORI SANITARI
Con la circolare del 18 ottobre 2024, Regione Lombardia ha indicato che le strutture sanitarie devono presentare denuncia alla Procura della Repubblica per episodi di violenza e supportare i professionisti aggrediti nella fase legale.

POTENZIAMENTO DELLA SICUREZZA NEI PRONTO SOCCORSO
Nel corso del 2024 è stata completata l’installazione di pulsanti anti-aggressione nei pronto soccorso di 22 ospedali nelle province di Milano, Lecco e Monza Brianza. Questi dispositivi hanno permesso di attivare rapidamente le Forze dell’ordine in 424 episodi, con 182 interventi della Polizia di Stato e 242 dei Carabinieri.

VIDEOSORVEGLIANZA E FORMAZIONE
La DGR 3672 del 16 dicembre 2024 ha approvato un documento di indirizzo per la prevenzione e gestione della violenza verso gli operatori sanitari, con indicazioni su classificazione della violenza, monitoraggio degli eventi, gestione del rischio e azioni preventive strutturali, tecnologiche e organizzative oltre che misure specifiche per i Pronto Soccorso e per la formazione del personale.

BODYCAM
Ad oggi sono già state distribuite circa 400 bodycam per gli operatori dei mezzi di soccorso sanitario a cominciare dai mezzi avanzati di Areu e altre saranno distribuite nei prossimi mesi. Si tratta di strumenti fondamentali che vengono utilizzati su base volontaria e nel totale rispetto della privacy, attivabili soltanto in caso di aggressione.

SPERIMENTAZIONE DI SMARTWATCH ANTI-AGGRESSIONE
Dal 2 gennaio 2025, ASST Pavia ha avviato la sperimentazione degli smartwatch anti-aggressione per il personale di pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Vigevano. Il dispositivo, dotato di un pulsante SOS e GPS, permette il contatto immediato con la centrale operativa attiva 24/7, che allerta le Forze dell’ordine in caso di emergenza. La sperimentazione è stata poi estesa all’ASST Papa Giovanni XXIII per infermieri di famiglia, personale di cure domiciliari, operatori psichiatrici e medici di continuità assistenziale.

Redazione

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