Politica - 11 marzo 2025, 15:15

“Mini-pensioni” per i consiglieri regionali, via libera dal Pirellone

Approvata l’indennità differita. Il relatore Forte (FdI): «Si tratta di un atto di giustizia, un indennizzo poco più che simbolico per il tempo dedicato alla collettività». Protesta il Movimento 5 Stelle

“Mini-pensioni” per i consiglieri regionali, via libera dal Pirellone

Il Consiglio regionale ha approvato con 49 voti a favore (gruppi di maggioranza, Gruppo Misto e Lombardia Migliore) e 17 contrari (Lisa Noja di Italia Viva non ha partecipato al voto) la legge sul trattamento economico dei Consiglieri.

Il provvedimento introduce un’indennità differita, a decorrere da questa legislatura regionale, a favore dei Consiglieri eletti nella stessa legislatura o nelle legislature successive. L’istituto è esteso ai componenti della Giunta regionale e ai Sottosegretari.

La proposta prevede una trattenuta su base volontaria pari all’8,8% dell’indennità di carica (6.327 euro mensili) al fine di costituire un fondo che, al compimento dei sessantacinque anni di età e a seguito dell’esercizio del mandato per almeno cinque anni, riconosce ai Consiglieri regionali che hanno aderito all’istituto un assegno calcolato con il metodo contributivo. I contributi trattenuti annualmente saranno rivalutati, con un incremento di 2,75 volte, attraverso una serie di coefficienti che variano a seconda dell’età anagrafica del Consigliere al momento della corresponsione dell’indennità differita.

«Si tratta di un atto di giustizia – ha commentato il relatore del provvedimento Matteo Forte (FdI)-. Ridiamo dignità all’esercizio di un ruolo istituzionale senza incidere sui costi della politica perché le cifre accantonate si compenseranno con la progressiva riduzione dei vitalizi per i Consiglieri in carica prima del 2013, anno in cui erano stati aboliti. Non si tratta dunque di ripristinare i vitalizi ma di dare la possibilità ai Consiglieri di aderire ad un’indennità differita calcolata con il metodo contributivo. Inoltre, sempre a differenza dei vitalizi, l’adesione è a carattere volontario, non c’è nulla di automatico. Con questo provvedimento – ha concluso Forte - allineiamo la normativa regionale lombarda in materia a quanto già previsto e adottato in numerose altre regioni italiane istituendo un risarcimento poco più che simbolico (448 euro netti al mese al compimento del 65esimo anno di età) per il tempo dedicato alla collettività e sottratto alla professione, all’impresa, alla carriera».

In base al presupposto dell’adesione di tutti gli aventi diritto all’indennità differita, la trattenuta del contributo mensile determinerà un introito annuo pari a euro 654.768,58 euro. La spesa per l’indennità differita per il 2028, al termine della XII legislatura, si stima in circa 230mila euro. Contemporaneamente, la somma degli assegni vitalizi attualmente in erogazione, ai sensi delle leggi regionali 12/1983 e 12/1995, dovrebbe diminuire di circa euro 600mila euro. Sulla base di questi presupposti, la spesa per l’indennità differita trova copertura nella progressiva riduzione della spesa necessaria per l’erogazione degli assegni vitalizi.

Il Relatore ha presentato sei emendamenti tutti approvati dall’Aula. «Si tratta – ha spiegato Forte - di piccole modifiche formali per rafforzare la volontarietà dell’adesione che dovrà essere comunicata entro 90 giorni dall’insediamento pena la decadenza della facoltà. Abbiamo anche tolto l’espressione “a carattere previdenziale” che poteva far pensare ad uno strumento pensionistico cosa che l’indennità differita non è. Infine introduciamo la possibilità di chiedere la restituzione delle cifre versate in caso di decadenza prima del compimento della legislatura quinquennale».

Nicola Di Marco (Movimento 5Stelle) ha presentato 13 emendamenti e un ordine del giorno, tutti respinti dall’Aula. «Oggi – ha dichiarato Di Marco - quest’aula passa alla storia reintroducendo i vitalizi aboliti 12 anni fa seppur sotto diverso nome. È vero che oggi si tratta di una spesa minima ma con questi 230mila euro avremmo potuto fare molte cose più utili ai cittadini lombardi. Inoltre chi ci garantisce che gli oneri a carico del Consiglio non verranno aumentati in futuro per rendere più consistente l’assegno agli ex Consiglieri?».

c.s.

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