Giorno e notte: per fabbricare l'imponente Efesto (sette metri di altezza e per uscire dal cancellone si è dovuto sudare) e gli altri carri la Famiglia Sinaghina ha lavorato senza sosta. Il pensiero di fare la cosa giusta e bene al Carnevale Bustese viene concepito parecchi mesi prima della fatidica sfilata: sappiamo benissimo che il presidente Simone Colombo si prenderà pochissimo riposo. Ben presto si affaccerà la domanda nel team: che facciamo l'anno prossimo? Buttata lì quasi per caso all'inizio, ma arriverà presto il momento in cui nel capannone si tornerà a lavorare.
Dietro il festoso rumore della sfilata una volta l'anno c'è un impegno tanto silenzioso quanto incrollabile. Un impegno che hanno condiviso i creatori degli altri carri e la premiazione ha rivelato una volontà e una creatività che ciascuno ha espresso a modo suo, venendo premiato dalla giuria e dal pubblico (LEGGI QUI). Il Carnevale viene organizzato dall’amministrazione comunale con la collaborazione del Distretto Urbano del Commercio e delle associazioni a partire dalla Famiglia Sinaghina: una squadra più vasta di quanto si possa scorgere in prima battuta. Senza contare la Croce Rossa, le forze dell'ordine, tutti coloro che hanno offerto il loro contributo, a sua volta silenzioso.
Il Tarlisu è l'indiscusso leader, ieri certo ha destato stupore l'impatto di Efesto (o Vulcano) durante la sfilata. Quando stava uscendo dal capannone assieme alle sue colonne, un dubbio ci ha sfiorato: ma quel volto non assomiglia a qualcuno? No, nessuna ispirazione se non dalla mitologia, ci assicuravano. Ma ecco i casi della vita: ci è venuta in mente una foto di qualche anno fa: quando il mitico (e oggi novantanovenne) Ginetto Grilli andò in trasferta ad Atene per trovare un vecchio amico.
Chioma e barba bianche, le colonne... unica cosa, Ginetto non manovra il martello, ma la penna e il computer per scrivere le sue meravigliose opere. Glielo diciamo mentre ci fa gli auguri per la Festa della donna e sorride.
Del resto, è questo che regala il Carnevale, un sorriso. A partire dal più importante, quello che resta e viene dalla bellezza di creare qualcosa di bello insieme.