Si è svolta questa mattina, presso il Commissariato di Gallarate, la cerimonia in memoria della Guardia Scelta di Pubblica Sicurezza Vincenzo Di Puppo, ucciso il 7 marzo 1980 durante una rapina.
A rendergli omaggio, oltre ai famigliari, il Questore di Varese Carlo Ambrogio Enrico Mazza, rappresentanti delle Forze dell’Ordine e le istituzionali locali.
Per la prima volta, ha partecipato alla commemorazione anche la Guardia Fausto Vizzetti, collega che affiancò Di Puppo nell’operazione nella gioielleria Manzoni, dove i malviventi avevano immobilizzato il titolare.
Una presenza che ha reso la cerimonia ancora più intensa e significativa, riportando alla memoria quei tragici momenti vissuti in prima persona da chi, accanto a Di Puppo, si trovò a fronteggiare l’agguato mortale.
Un messaggio condiviso anche dal sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, che ha evidenziato il valore della memoria: «È importante ricordare le figure che hanno fatto qualcosa di veramente importante per difendere la nostra città e i cittadini». Presenti anche il presidente del Consiglio comunale Marco Colombo e l’assessore alla Sicurezza Germano dall’Igna.
Per quest’ultimo, «partecipare a questa commemorazione significa rendere omaggio a un uomo che ha dato la vita per la sicurezza di tutti noi, mantenendo vivo il valore del suo gesto».
Le parole delle autorità si inseriscono in un contesto di forte attenzione sulla sicurezza, dopo che negli ultimi mesi la provincia è stata teatro di episodi di violenza ai danni delle Forze dell’Ordine, spesso da parte di bande giovanili. Una situazione che ha visto le istituzioni schierarsi con fermezza a sostegno di chi ogni giorno lavora per garantire la sicurezza del territorio.
La commemorazione di Vincenzo Di Puppo assume così un significato ancora più profondo: non solo il ricordo di un servitore dello Stato caduto nell’adempimento del suo dovere, ma anche un monito affinché il sacrificio di chi indossa una divisa non sia vano.