Scuola - 06 marzo 2025, 10:10

In aula e fuori: dalla Croce Rossa alla Scientifica e alla Scala. Così si impara per la vita alla medie “Fermi”

La secondaria del comprensivo Pertini ha vissuto una settimana all’insegna di attività creative con laboratori, uscite ed esperienze innovative in campo didattico. Le riflessioni della dirigente Stefania Bossi su “La scuola che vorrei”

In aula e fuori: dalla Croce Rossa alla Scientifica e alla Scala. Così si impara per la vita alla medie “Fermi”

Un’intera settimana dedicata ai laboratori, spaziando dalla musica all’arte, dall’architettura al canto, dalla scrittura creativa alle Stem, fino all’attività sportiva e alla fondamentale educazione civica. È quanto hanno vissuto gli studenti delle medie Fermi in una settimana che li ha visti protagonisti in un full immersion alquanto istruttivo e formativo. 

I laboratori hanno previsto uscite didattiche in luoghi di grande valore educativo e culturale: La Scala di Milano, il Politecnico, il Museo di scienze naturali, la sede della Mondadori, l’associazione Libera, la Croce Rossa e persino la sezione scientifica della Polizia di Stato.

Ma c’è di più: un aspetto rivoluzionario di questa esperienza è stata l’apertura delle classi: studenti di età diverse hanno avuto la possibilità di apprendere insieme, condividendo conoscenze e sviluppando nuove competenze. Non sono mancati momenti di supporto per gli studenti con qualche fragilità, dimostrando un’attenzione particolare all’inclusione e al benessere di tutti.

La scuola che vorrei

Si tratta di un’esperienza alquanto significativa che ha portato la dirigente Stefania Bossi a riflessioni intitolate “La scuola che vorrei”. 

«La scuola rappresenta un luogo fondamentale nella crescita di ogni individuo. È qui che si acquisiscono conoscenze, si sviluppano capacità e si impara a vivere in comunità. Tuttavia – critica la dirigente - spesso il sistema scolastico presenta limiti che rendono l’apprendimento meno efficace e coinvolgente». Ecco perché è importante immaginare e progettare una scuola che sia davvero a misura di studente.

«La scuola che vorrei – prosegue - dovrebbe essere un ambiente accogliente, dove ogni studente si senta valorizzato e motivato a imparare. Le aule dovrebbero essere colorate, luminose e attrezzate con strumenti tecnologici all’avanguardia. Gli spazi dovrebbero essere flessibili, con aree dedicate allo studio individuale e al lavoro di gruppo, per favorire sia la concentrazione che la collaborazione».

Ma anche gli insegnanti sono parte viva nel sistema scolastico e dovrebbero essere non solo trasmettitori di conoscenze, ma anche "guide e mentori" per gli studenti: «Un rapporto più empatico e collaborativo favorirebbe un ambiente scolastico sereno, in cui ogni studente si senta compreso e supportato. È essenziale promuovere il dialogo, l’ascolto attivo e un’educazione emotiva che aiuti i ragazzi a sviluppare competenze sociali e relazionali».
E poi ci sono le conoscenze che non dovrebbero limitarsi a essere teoriche, ma "preparare i giovani alla vita reale". «Sognare una scuola migliore – conclude la dirigente - non è utopia, ma un obiettivo che possiamo raggiungere con impegno e innovazione». 

L’esperienza vissuta alla scuola secondaria Fermi dimostra che un’istruzione moderna, inclusiva e dinamica è possibile. Investire in una scuola che valorizzi ogni studente significa costruire un futuro migliore per tutti, in cui ciascuno possa sentirsi libero di esprimere sé stesso, sviluppare il proprio talento e prepararsi con fiducia alla vita adulta.

Laura Vignati

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU