Politica - 06 marzo 2025, 16:39

Il M5S boccia la Legge sull'Economia dello Spazio: «Troppo debole per l'Italia»

Il Movimento 5 Stelle critica la Legge sull'Economia dello Spazio, ritenendola insufficiente per garantire un ritorno industriale e una reale sovranità tecnologica per il Paese. L'On. Ferrara solleva dubbi sulle contraddizioni governative e sulla dipendenza da operatori esteri

L’On. Antonio Ferrara, membro della Commissione Attività Produttive e relatore per il M5S nel Comitato dei Nove

L’On. Antonio Ferrara, membro della Commissione Attività Produttive e relatore per il M5S nel Comitato dei Nove

Il Movimento 5 Stelle ha espresso un deciso voto contrario alla Legge sull'Economia dello Spazio, un provvedimento che avrebbe potuto rappresentare un'importante opportunità per il settore industriale e tecnologico italiano. Tuttavia, secondo i pentastellati, la versione finale della legge non garantisce un effettivo ritorno industriale né una chiara sovranità tecnologica per il Paese.

L’On. Antonio Ferrara, membro della Commissione Attività Produttive e relatore per il M5S nel Comitato dei Nove, ha seguito da vicino l’iter del provvedimento, criticando la mancanza di un piano di sviluppo solido per l'industria aerospaziale italiana e la scarsa tutela delle imprese nazionali. «Abbiamo lavorato in Commissione e nel Comitato dei Nove con un dibattito inizialmente costruttivo, ma alla fine solo il 10% degli emendamenti presentati è stato accolto. Il risultato finale non è all’altezza delle sfide che il settore ci pone di fronte, con un modello che lascia troppo spazio ai grandi gruppi esteri senza garantire un effettivo ritorno per l’Italia», ha dichiarato Ferrara.

Punti positivi e criticità della legge

Punti positivi:

  • Colma un vuoto normativo e definisce un quadro di riferimento per l'economia dello spazio.
  • Introduce alcune tutele per la sicurezza nazionale, anche se ancora insufficienti.
  • Riconosce il valore strategico del settore spaziale e la necessità di regole per il suo sviluppo.

Criticità:

  • Mancanza di una strategia chiara per il ritorno industriale e la crescita delle imprese italiane nel settore.
  • Eccessiva dipendenza da operatori esteri, senza una reale garanzia di sovranità tecnologica.
  • L'Articolo 25, relativo alla capacità trasmissiva nazionale, non assicura un pieno controllo sulle infrastrutture critiche, lasciando troppe incognite su crittografia e sicurezza delle telecomunicazioni.
  • Contraddizioni interne al governo tra le posizioni del Ministro Urso e del Ministro Crosetto, sollevando dubbi sulla strategia dell'Italia nel settore spaziale.

«Il governo parla di sovranità ma poi ammette che non possiamo fare a meno di Starlink, come confermato dalle dichiarazioni contrastanti dei ministri Urso e Crosetto. Qual è la verità? Siamo in grado di costruire una rete satellitare nazionale, come sostiene Urso, o siamo già dipendenti dalle scelte di Musk, come dice Crosetto?» ha aggiunto Ferrara.

Il Movimento 5 Stelle riconosce che una legge per regolamentare il settore era necessaria, ma giudica il testo finale troppo debole e privo della visione strategica che avrebbe dovuto orientare l’Italia verso un ruolo di primo piano nell'industria spaziale.

c. s.

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