Gallarate - 05 marzo 2025, 14:01

Aggressione ai soccorritori della Croce Rossa: la famiglia del paziente si scusa

La famiglia del paziente ha espresso rammarico, spiegando che l'aggressione è stata causata da un effetto paradosso di un farmaco, e ha chiesto scusa ai soccorritori coinvolti. «Abbiamo imparato a nostre spese che non sempre i casi della vita possono essere previsti e controllati. Auguriamo una pronta guarigione ai due soccorritori coinvolti, oltre che al nostro familiare»

Aggressione ai soccorritori della Croce Rossa: la famiglia del paziente si scusa

Un nuovo episodio di violenza ai danni del personale sanitario ha scosso il Comitato CRI di Gallarate. L’ultima aggressione si è verificata mercoledì 26 febbraio durante un intervento a Somma Lombardo, quando un paziente ha colpito violentemente un soccorritore, costringendolo al ricovero in ospedale (LEGGI QUI). Un'altra operatrice, profondamente scossa, ha necessitato di supporto psicologico.

L'appello del presidente della CRI

Qualche giorno fa Lorenzo Canziani, presidente della Croce Rossa di Gallarate, aveva lanciato un accorato appello alla cittadinanza attraverso una lettera aperta, denunciando l’escalation di episodi di violenza ai danni del personale sanitario. «Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a episodi del genere e il nostro dissenso è netto. Non basta una denuncia, non servono proclami. Serve un impegno collettivo da parte delle istituzioni per arginare un fenomeno sempre più preoccupante». Il presidente aveva ribadito, sempre in quell'occasione, il sostegno ai soccorritori e la volontà di trasformare l'episodio in una opportunità di sensibilizzazione: «Non vogliamo soffermarci sul caso specifico, ma fare un appello alla civiltà, ai valori del rispetto e dell’umanità».

La risposta della famiglia del paziente

Oggi, la famiglia del paziente ha deciso di rompere il silenzio con una dichiarazione ufficiale, esprimendo rammarico per l’accaduto e fornendo alcune precisazioni sulle circostanze dell’episodio.

«Innanzitutto, vogliamo scusarci pubblicamente con i soccorritori e manifestare loro tutta la nostra vicinanza. Comprendiamo la gravità dell’accaduto e siamo profondamente dispiaciuti» affermano i familiari, che preferiscono restare anonimi.

Secondo quanto spiegato nella nota, l’aggressione sarebbe stata causata da un “effetto paradosso” generato da un farmaco assunto dal paziente, che si trovava in uno stato di totale confusione. «La situazione di grave pericolo era stata segnalata al 112. Il nostro caro non ha memoria dell’accaduto e, quando informato della sua reazione, ne è rimasto scioccato e rammaricato».

La famiglia ha poi ringraziato il presidente Canziani per aver sottolineato che il suo intervento non mirava a puntare il dito su un singolo episodio, ma a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sicurezza del personale sanitario.

«Abbiamo imparato a nostre spese che non sempre i casi della vita possono essere previsti e controllati – concludono i familiari – e vogliamo ribadire il nostro più sentito ringraziamento a tutti i dipendenti e volontari della CRI, al personale medico e ai Carabinieri intervenuti. Auguriamo una pronta guarigione ai due soccorritori coinvolti, oltre che al nostro familiare».

Alice Mometti

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