Storie - 04 marzo 2025, 15:57

«Da solo nel gelo e nel silenzio dell'Artico: ho imparato che vale la pena vivere due passi oltre le proprie paure»

Il bustocco Michael Bolognini ha concluso la sua avventura estrema in Finlandia: più volte scarponi e sacco a pelo si sono congelati, ma non si è mai arreso

«Da solo nel gelo e nel silenzio dell'Artico: ho imparato che vale la pena vivere due passi oltre le proprie paure»

Missione compiuta, un'esperienza su cui riflettere per vivere la quotidianità in modo differente, studiare nuove avventure e condividerle. Il bustocco Michael Bolognini è rientrato dal suo percorso solitario nel ghiaccio di Saariselkä in Finlandia (LEGGI QUI): sette giorni per 40 chilometri.

«È stata un'esperienza da togliere il fiato non solo per le condizioni ambientali ma per la vastità - assicura - io sentivo il bisogno quando potevo, di osservare in silenzio ciò che mi circondava, soprattutto prima di entrare nei miei rifugi».

La bellezza e la fatica di questa impresa si sono sempre tenute a braccetto. L'esploratore ha trascorso 7 giorni e 6 notti in completa autonomia, sfidando le condizioni più avverse. Ha riposato in rifugi di fortuna, scavati nella neve o costruiti con la neve stessa, ha sfidato temperature percepite ben al di sotto dei -20°C,  come pure venti sferzanti e nevicate continue. Una lotta a ogni istante, con l'equipaggiamento che si congelava più di una volta: sacco a pelo e scarponi diventavano così rigidi e pesanti.  

Ma Michael non si è mai arreso: «L'Artico è un mondo di una bellezza silenziosa e spietata. Il bianco e il grigio dominano l'orizzonte e il silenzio è assordante. La fatica è stata immensa, così come la perdita di peso, ma ogni passo è valso la pena. Ho imparato che vale la pena vivere due passi oltre le proprie paure».

Immergersi completamente nella natura selvaggia - continua - significa proprio questo: un confronto diretto con i propri limiti e una scoperta interiore. L'esplorazione in fondo continua a casa, portando i germogli più nascosti di quell'esperienza. E anche riflessioni sul nostro ambiente e sul rapporto con esso, perché - spiega ancora - il silenzio e la vastità dei ghiacci hanno offerto una prospettiva unica sulla fragilità e la forza dell'uomo. 

Studiati nei dettagli gli itinerari, Michael è pronto a condividerli con altri; soprattutto metterà a fuoco anche altri percorsi con condizioni molto diverse, ma sempre in contesti naturali dove mettersi alla prova.  

Ma. Lu.

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