A due giorni dalla sua partenza, Michael Bolognini ha già preso confidenza con la natura che lo circonda, nella zona di Saariselkä, nella Lapponia finlandese, circa duecentocinquanta chilometri a nord del Circolo polare artico. Dopo il suo arrivo nel paese scandinavo, il quarantenne bustocco si è avventurato nel parco nazionale Urho Kekkonen, come vi abbiamo raccontato qui.
«Adesso sono nel parco nazionale – sono le prime parole di Michael – dove tira un bel vento e fa freddo. La notte è passata bene: ho dormito in un buco ricavato all'interno della neve. Visto che c'era una leggera nevicata, per ripararmi mi sono coperto con un telo che ho posizionato sopra al buco».
Nel corso delle ultime settimane, Bolognini ha provato a replicare le condizioni che sta ritrovando in Lapponia (neve a parte), durante importanti sessioni di allenamento come quella svolta intorno al lago di Varese, “circumnavigato” con uno zaino da 20 chilogrammi in spalla. Poi, l'altroieri, il volo da Malpensa a Helsinki; dalla capitale finlandese, Michael ha poi preso un altro aereo per andare ancora più a Nord, entrando nel Circolo polare artico.
La sua impresa nasce, oltre che dalla volontà di capire possibili itinerari in una zona famosa per l'aurora boreale e per altre escursioni naturalistiche indubbiamente molto particolari e suggestive, tra neve, flora e fauna, anche dalla necessità di ritemprare l'anima «Lo faccio anche per me, per vivere del tempo nel silenzio e ricaricare le batterie» aveva affermato Michael prima della partenza.