Una panchina in un luogo significativo della città e, soprattutto, la “Stanza della vita”, uno spazio ricavato all’interno dell’ospedale idoneo a ospitare il difficile colloquio tra medico e familiari chiamati a scegliere se dare il consenso alla donazione degli organi del proprio caro. Un ambiente adatto, in un momento di profondo dolore, a prendere una decisione che può dare speranza ad altri.
Sono le novità più significative emerse questa mattina, domenica 23 febbraio, l’assemblea intermedia ordinaria del gruppo Aido “Don Gnocchi” di Busto Arsizio, guidato da Maria Iannone.
Giovani protagonisti
Nella sede di via Bellini, sono state ripercorse le numerose iniziative promosse lo scorso anno. «Porteremo avanti le nosstre attività – spiega la presidente Iannone – con il prezioso contributo del Gruppo Giovani Aido costituito di recente, con due studenti universitari al primo anno e due ragazzi già laureati» (leggi qui).
Presente all’assemblea di questa mattina una di loro, Marika Scalise, trapiantata di midollo e giocatrice del Club Volley Italia trapiantati e dializzati campione d’Europa.
«I giovano sono già attivi, ci stanno aiutando in alcuni progetti, in particolare con le scuole – racconta Iannone –. Organizzeremo insieme l’intervento in otto istituti di Busto, tra marzo e maggio. Ci aiuteranno con interventi e testimonianze, utilizzando anche i mezzi più moderni».
L’associazione è particolarmente attenta ai giovani: il convegno, tradizionalmente organizzato il sabato mattina, quest’anno si terrà a maggio in orario serale per permettere agli studenti di partecipare: «Ci teniamo che siano presenti», sottolinea Iannone.
Tra le iniziative che verranno riproposte, anche il concerto di cornamuse a Villa Tosi, «migliorandolo ulteriormente con un ambiente “da favola”».
Le importanti novità
La novità principale riguarda la “Stanza della vita”: «Si tratta di un luogo all’interno dell’ospedale di Busto, nei pressi della rianimazione, dove avviene l’ultima fase della vita – afferma Iannone –. Uno spazio che garantisce totale privacy alle famiglie del donatore e al medico rianimatore. Lì avverrà il colloquio difficilissimo per i medici e dolorosissimo per la famiglia che deve decidere sulla donazione degli organi».
Un ambiente arredato in modo semplice ma accogliente, secondo il progetto redatto dal Politecnico di Milano su richiesta dell’Aido nazionale. «Spazi di questo tipo esistono già, l’ultimo è stato inaugurato a Lecco – spiega ancora la presidente –. Noi vorremmo portarlo anche a Busto perché, andando spesso in reparto, ho notato che c’è la necessità di un luogo idoneo».
Le donazioni avvengono, gli iscritti aumentano (sono circa 1.600, anche se non è semplice avere un dato preciso), ma l’obiettivo di presidente e direttivo è «far crescere ancora» l’associazione.
Con questo intento, in programma c’è anche l’installazione di anche una panchina, rossa e bianca secondo i dettami di Aido, «biglietto da visita» dell’attività dell’associazione. «Ci piacerebbe posizionarla in un posto ben visibile – anticipa Maria Iannone –. Pensiamo ad esempio a piazza Trento e Trieste, luogo di grande passaggio, dove c’è già quella rossa. Ci confronteremo con l’amministrazione comunale».
La presidente di Aido spiega che i due progetti sono stati finanziati da un’amica che preferisce rimanere anonima. Saranno seguiti dall’architetti Giorgio Volpi, l’ex sindaco Olgiate Olona, vicepresidente del sodalizio.