Busto Arsizio - 22 febbraio 2025, 18:52

I ragazzi del Tosi ripartono: «Aiutateci ad andare “Oltre l’impossibile”»

Si svolgerà lunedì 24 febbraio la presentazione della seconda edizione del progetto che vedrà 10 alunni della scuola di Busto Arsizio pedalare per 800 km sulle strade della Cambogia insieme ad Andrea Devincenzi

I ragazzi del Tosi ripartono: «Aiutateci ad andare “Oltre l’impossibile”»

Due settimane, una biciletta e tanta voglia di mettersi alla prova, superare i propri limiti e mostrare a sé stessi e al mondo che affrontare le difficoltà che sembrano insormontabile e andare “Oltre l’impossibile” si può. È questo, in sintesi, il progetto riproposto per il secondo anno dall’Ite Tosi di Busto Arsizio che, insieme all’atleta Andrea Devicenzi, ha sfidato i suoi ragazzi a rompere gli stereotipi e a dimostrare che nei giovani c’è molto altro rispetto a quello che siamo abituati a pensare.

«Sui giornali, in tv e sui social, al giorno d’oggi tutti hanno una scarsa opinione dei giovani – spiegano la dirigente Amanda Ferrario e il vicepreside Paolo Ferrario – ma qui al Tosi abbiamo ben 100 ragazzi che si sono candidati non per fare una comoda vacanza, ma per prendere uno zaino, piantare una tenda e mettersi a pedalare per 12 ore al giorno nel caldo umido della Cambogia. Dopo aver conosciuto Andrea, che ha dimostrato loro come è sempre possibile ricominciare, come si può vivere appieno la propria vita anche dopo aver perso una gamba, si sono messi in gioco, hanno accettato la sfida e lo hanno fatto per lanciare un messaggio a sé e agli altri: le difficoltà, anche quelle che ci spaventano di più, si possono superare e che l’impossibile è solo qualcosa che non abbiamo ancora fatto».

Un progetto la cui importanza va oltre alla dimensione scolastica, che è destinato a toccare profondamente chi vi parteciperà e chi ascolterà i racconti dei protagonisti; ed è proprio per questo che la scuola non ha voluto mettere nessun limite alle candidature. «È un progetto aperto a tutti – prosegue Paolo Ferrario – anche ai ragazzi che non hanno una particolare disponibilità economica; andare in Cambogia, acquistare l’attrezzatura e partecipare a questa meravigliosa e sfidante esperienza, però, ha un costo, ed è per questo che lunedì presenteremo ad alcuni amici il progetto, chiedendo loro di sostenerci e di raccontarlo anche alle persone che conoscono. Chiunque, infatti, può decidere di aiutare questi ragazzi, dimostrando loro la propria fiducia in loro e in quello che possono fare».

L’appuntamento è per le 18.30 di lunedì 24 febbraio, quando le porte dell’Ite Tosi si apriranno per ospitare amici e sostenitori che potranno ascoltare dalla voce dell’atleta paraolimpico Andrea Devicenzi il racconto del progetto di quest’anno. Già alcuni imprenditori e commercianti della zona hanno voluto realizzare dei prodotti per sostenere il progetto, come ad esempio le tavolette di cioccolato donate dalla Pasticceria Chiara di Olgiate Olona. Chiunque lo desideri, poi, potrà contribuire a questa importante avventura con una piccola donazione sulla piattaforma ministeriale che è possibile trovare a questo indirizzo; nessuna cifra è troppo piccola, e anche un piccolo aiuto potrà fare la differenza nella vita dei giovani.

«Ognuno dei 10 ragazzi che affronteranno questa trasferta in Cambogia – concludono Amanda Ferrario e Paolo Ferrario – hanno storie e motivazioni importanti, che li spingono a mettersi in gioco. Attraverso questa esperienza svilupperanno fondamentali competenze che saranno loro utili non solo nella scuola, ma anche nella loro crescita personale, impareranno a superare i propri limiti, a credere in sé stessi e a lavorare insieme agli altri per raggiungere un risultato comune.
Al termine del loro viaggio si racconteranno ai coetanei, anche all’interno delle altre scuole, per spiegare che se loro sono riusciti a fare questo, tutti possono affrontare le difficoltà che la vita pone sul nostro cammino. Le riprese che saranno girate in Cambogia, poi, saranno trasformate in un docufilm, che sarà candidato a diversi concorsi, e che contribuirà a diffondere questo importante messaggio».

Loretta Girola

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