Salute - 12 febbraio 2025, 15:56

Area dell’ospedale, che farne? «Coinvolgeremo i cittadini e chiederemo loro di cosa c’è bisogno»

Il Partito Democratico annuncia un primo incontro pubblico sul futuro del sedime, in prospettiva attivazione dell’ospedale unico. Sul fronte amministrativo, i dem chiederanno una commissione consiliare alla quale partecipino referenti di Arexpo, la società chiamata a ridisegnare l’area. Sottolineatura: «A Busto l’ospedale è sparito dal dibattito, non sappiamo a che punto e a quali risultati sia arrivata l’interlocuzione tra Comune e Arexpo»

Area dell’ospedale, che farne? «Coinvolgeremo i cittadini e chiederemo loro di cosa c’è bisogno»

Conferenza stampa del Partito Democratico per tornare a parlare di ospedale. Non, in questo caso, di quello unico, nuovo e futuro ma di quello che già c’è, della sua area e dei suoi edifici: che ne sarà, una volta entrato in funzione il nosocomio a Beata Giuliana?

Trascorso oltre un anno dall’Accordo di programma per l’erigenda struttura, il Pd ricorda che «…il Comune di Busto avrebbe dovuto promuovere in breve tempo un altro Adp, entro 15 giorni secondo il Collegio di vigilanza, per avviare la rigenerazione delle aree dell’attuale ospedale». Rievocato il coinvolgimento di Arexpo per disegnare il futuro del sedime, i dem ritengono sia giunto da un pezzo il momento di «…conoscere quale proposta di massima circa i contenuti e gli strumenti da adottare abbia prodotto finora la relazione tra Amministrazione comunale e la società». 

«Che in campo ci sia Arexpo, una realtà che interloquisce con il territorio, è un fatto positivo – chiarisce Maurizio Maggioni – ma ora è giusto sapere che cosa stia producendo il rapporto tra la società e il Comune. Chiediamo che si relazioni su questo». Anche perché, sottolinea il capogruppo in Consiglio citando ancora il Collegio di vigilanza, nell’area dell’ospedale di circolo erano previste funzioni importanti, pure al netto del futuro trasloco: formazione, attività di ambito sociale, ambulatori per medici di medicina generale.

«L’ospedale a Beata Giuliana – aggiunge Paolo Pedotti - dovrebbe entrare in funzione nel 2031, i tempi sono serrati. E l’area è strategica, lì dovranno trovare posto funzioni importanti per Busto. Ma servono visione e coinvolgimento». Sul primo fronte, il consigliere e segretario cittadino cita Variante di piano e  Pgt. Sul secondo afferma: «Come opposizione abbiamo l’onere di incalzare la maggioranza per chiedere risposte che tardano».

La richiesta di una commissione, con presenza di referenti Arexpo e di Asst, risponde all’esigenza: «Sarà - precisa la consigliera Valentina Verga - la numero 5 (Servizi sociali, Ndr) che, comunque, può colmare solo in parte l’assenza di una commissione specifica. Non viene convocata da un anno. Noto, fra l’altro, che le commissioni si riuniscono su istanza nostra e delle minoranze in generale».

Di nuovo sul coinvolgimento, questa volta all'esterno di Palazzo Gilardoni e rivolgendosi alla cittadinanza, Cinzia Berutti annuncia: «Proporremo un momento di confronto, tra febbraio e marzo, sull’utilizzo dell’attuale sedime. La nostra proposta vuole essere un'opportunità per animare la riflessione pubblica. Avremo degli esperti. Ai cittadini chiederemo: che cosa ci serve in città? Per che cosa vorremmo fosse utilizzata quell’area?».

Le potenzialità del sedime, circa 100mila metri quadri, sono intuibili. «Si sta lavorando sulla revisione del Pgt, quest’area deve essere inserita in un progetto complessivo». Conclusione: «È indispensabile che il percorso progettuale proponga un’idea unitaria, attesa la collaborazione di Arexpo, nella quale possano inserirsi le richieste e i bisogni del territorio che potranno risultare da una consultazione delle componenti economiche, formative, sanitarie, assistenziali e associative. In un quadro che garantisca gli obiettivi ambientali e di sostenibilità».

Stefano Tosi

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