Raffaele Carlomagno ha lottato con tutte le sue forze, da vero tigrotto, ma non ce l'ha fatta. Sembrava ci potessero essere spiragli all'inizio, invece la situazione è peggiorata e negli ultimi giorni tutti erano solo in attesa della tragica notizia.
A più di una settimana dal terribile incidente avvenuto allo stadio Piola, quando era caduto nel fossato (LEGGI QUI), per il tifoso della Pro Patria i medici hanno decretato che non c'era più nulla da fare e scatta tra poco la procedura per verificare la possibilità di donare gli organi. Un ultimo gesto generoso, com'era nell'animo e nel desiderio dell'uomo.
In questi giorni c'è stata una grande attenzione a Raffaele - 42 anni, di Lonate Pozzolo, da sempre sostenitore appassionato dei tigrotti - da parte di tutto il mondo del tifo, bustocco e non solo. In uno sport come il calcio dove le divisioni sembrano sempre gridare più forte, si sono uniti ai messaggi di incoraggiamento e speranza tifoserie non solo amiche, ma anche avversarie (LEGGI QUI), a partire dagli stessi novaresi.
Purtroppo, ogni speranza si è assottigliata via via.
Affranta il sindaco di Lonate Pozzolo Elena Carraro: «Mi tocca particolarmente, abbiamo frequentato le scuole insieme ed era un nostro dipendente. Siamo vicini alla famiglia e saremo a disposizione loro per ogni necessità».
E la società biancoblù: «Aurora Pro Patria 1919 in tutte le sue componenti è vicina e porge le più sentite condoglianze alla famiglia di Raffaele e a tutti i tifosi biancoblu. Non avremmo mai voluto scrivere questo messaggio di cordoglio: buon viaggio Raffa, ultrà biancoblu per sempre».