La riservatezza è uno degli ingredienti chiave sulla Giöbia a Busto Arsizio. Fino all'ultimo bisogna non svelare come sarà il fantoccio pronto alla vetrina in piazza Santa Maria per l'intero giorno e quindi alle fiamme giovedì 30 gennaio (LEGGI QUI). Ci sono particolari però che affiorano, perché mandano un messaggio importante.
La Famiglia Bustocca da sempre dedica particolare cura alla scelta del tema e delle fattezze della Giöbia, un lavoro che richiede mesi e mesi: dal progetto alla realizzazione. Ieri alla presentazione delle iniziative a Palazzo Gilardoni, la Regiù Mariella Toia accanto alla segretaria Emma Bocci ha voluto fare un'anticipazione importante: «Anche quest'anno la nostra Giöbia è stata preparata con la Marco Riva». La comunità di recupero fondata da don Isidoro Meschi, che è diventata un riferimento nell'impegno sociale cittadino.
Ecco perché quest'alleanza mette in luce la vera Busto, quella che unisce il momento conviviale al senso profondo della tradizione, alla ricerca delle sue radici e alla fiducia nel suo futuro: insieme si fanno le cose migliori.
E quale sarà il soggetto? Qui bisogna essere più vaghi, ma riguarda scelte dell'amministrazione comunale che hanno visto pareri diversi. Un altro filo conduttore della Giöbia che punzecchia senza fare del male e che fa sorridere, come pure riflettere.
In piazza Santa Maria, di prima mattina il risultato di questa operazione e delle altre associazioni sarà al centro della scena.
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