Valle Olona - 25 gennaio 2025, 17:30

A Gorla Maggiore la Gioeubia esorcizza la malattia

È stata presentata nella mattina di sabato 25 gennaio l’iniziativa organizzata dall’associazione Pro Giovani e da Cascina Bulota, col patrocinio dell’amministrazione comunale. L’evento è stato anche l’occasione per consegnare un ringraziamento al professor Salvatore Cannizzaro

Il falò della Gioeubia è una tradizione molto antica per i comuni del Bustese, che da sempre l’ultimo giovedì di gennaio bruciano con il fantoccio non solo il freddo e il buio dell’inverno ma anche tutte le cose brutte accadute nei dodici mesi precedenti, preparandosi ad affrontare il nuovo anno con uno sguardo positivo e ricco di speranza.
Ed è proprio a questo aspetto che caratterizza la tradizione della Gioeubia che si sono ispirati i membri dell’associazione Pro Giovani per realizzare il fantoccio che siederà sopra la catasta costruita in piazza Martiri della Libertà nella giornata di giovedì 30 gennaio, dove alle 19.30 apriranno anche gli stand gastronomici che proporranno polenta e bruscitt, crepes e vin brulé.

«La Gioeubia di quest’anno – spiega la responsabile artistica dell’evento Silvia Cotugno – ha per tutti noi un significato molto particolare, poiché è sia una speranza che un omaggio ad una persona che da sempre ci è stata vicina e ci ha aiutato a crescere, il professor Salvatore Cannizzaro, che quest’anno non ha potuto essere presente insieme a noi nel capannone per costruirla. Ecco perché abbiamo voluto scegliere il tema della malattia, che purtroppo è qualcosa che ogni famiglia conosce molto bene, e il fantoccio rappresenterà una persona malata che la esorcizza con il sorriso e un gesto scaramantico; è per questo che saranno presenti scatole di farmaci accanto a simboli tipici dei clown che ogni giorno si recano in corsia per far sorridere i più piccoli. Sarà un modo, lo ripeto, di esorcizzare la malattia, che è in grado di spaventare chiunque di noi, e di ricordare a tutti che siamo più forti di lei».

Ed è anche per questo che ad accendere il tradizionale falò alle 21 saranno proprio i membri dell’associazione “Un naso rosso per sognare”, e che gli organizzatori dell’evento invitano tutti a deporre vecchie ricette mediche e scatole vuote di farmaci, nella grande cassa in acciaio che conterrà il fantoccio da ardere. Un messaggio forse difficile da interpretare con un solo sguardo, spesso dato di sfuggita mentre si passa dalla piazza, consapevolezza che ha spinto l’associazione ad approfondire:  «Visto che le tematiche che abbiamo trattato, e che abbiamo voluto diffondere noi con questo fantoccio, non sono di immediata comprensione – prosegue il presidente di Pro Giovani Massimo Landoni – ci sembrava giusto trovare un momento per spiegare il significato di quello che abbiamo voluto realizzare, finanziandolo, ci tengo a dirlo, con i proventi dei nostri eventi, senza chiedere contributi al comune».

Il fantoccio sarà presente in piazza sin dalle prime ore della mattinata di giovedì, per dare modo a tutti di ammirarlo e di comprenderne il significato, e ai più piccoli di visitarlo e lasciare un pensiero nella scatola di un farmaco molto speciale realizzata appositamente per l’occasione e dedicata a tutti coloro che hanno necessità di fermarsi un secondo a riflettere.
«Durante la mattinata – ricorda l’assessore Cinzia Montini gli alunni della scuola elementare e della materna visiteranno la Gioeubia, e depositeranno nella scatola che sarà bruciata con lei dei pensieri e delle riflessioni. Questo, dunque, sarà un momento significativo anche per loro, che gli permetterà di “buttarsi alle spalle” qualcosa di brutto, che magari gli ha fatto paura, esorcizzandolo, e, allo stesso tempo, di imparare a conoscere una tradizione che da sempre fa parte della vita dei nostri paesi. Vorrei cogliere l’occasione, poi, per ricordare che alle 11.15, alla materna Candiani, in via Mazzini, verrà bruciata una prima Gioeubia creata dalla scuola».

La presentazione dell’evento, poi, è stata anche l’occasione per l’associazione Pro Giovani e per l’amministrazione di ringraziare una persona molto speciale, che sin dal suo arrivo a Gorla Maggiore si è spesa per tenere vive le tradizioni del paese. «Abbiamo voluto che questo momento si svolgesse in sala consiglio con un tono più istituzionale – sottolinea il sindaco Pietro Zappamiglio – per poter dare nella maniera più ufficiale possibile un riconoscimento ad una persona che per anni ha dato un preziosissimo contributo sia per la Gioeubia sia per fare in modo che le nostre tradizioni non andassero perse, stiamo parlando del professor Salvatore Cannizzaro, che nonostante tutto ha voluto essere qui con noi anche oggi».

Alla storica figura gorlese è stata consegnata dal presidente dell’associazione Pro Giovani una targa, per ringraziarlo di tutto quello che ha fatto per loro e per il paese in tutti questi anni. «Sono felice che Gorla mi abbia accolto e che anche le istituzioni, quelle di oggi e quelle di allora, abbiano sempre riconosciuto il valore delle tradizioni – rimarca Cannizzaro – questo mi ha dato la forza di fare in tutti questi anni, e di dedicarmi, anche con fatica, a tenere vive quelle di questo paese. Io qui a Gorla Maggiore sono nato dal punto di vista culturale, cercando di realizzare momenti ed eventi che potessero coinvolgere tutti, dai più giovani ai più vecchi e quando qualche tempo ho reincontrato, per caso Silvia, che fu anche mia alunna, mi sono detto: ecco, questa è la persona giusta per continuare il mio operato. Quest’anno non ero presente fisicamente con loro, ma ci siamo sentiti e confrontati, e voglio ringraziare queste persone che hanno avuto il coraggio di raccogliere il testimone e di tramandare le tradizioni di questo paese che mi ha accolto, e nel quale ho fatto tutto per rendermi utile».

Loretta Girola

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