Busto Arsizio - 16 gennaio 2025, 20:15

La nevicata del secolo, i vostri ricordi di quei giorni imbiancati di 40 anni fa

Raccogliamo e pubblichiamo le vostre testimonianze su quello che accadde a Busto tra il 13 e il 16 gennaio 1985. L'automobilista bloccato che cerca aiuto nella notte, i treni a passo d'uomo, le scorribande con la moto ma anche chi, grazie alla data di nascita, non dimenticherà mai quei giorni

La neve a Busto nel gennaio 1985 (foto Angelo Ferrario)

La neve a Busto nel gennaio 1985 (foto Angelo Ferrario)

In tanti hanno voluto riportare la memoria al gennaio 1985, quando Busto fu imbiancata da tre giorni ininterrotti di nevicata (LEGGI QUI). Come vi abbiamo raccontato per Mattia (LEGGI QUI), il 15 gennaio nacque anche il figlio di Flavia Gussoni, che ci racconta quanto accaduto la notte precedente: «Percorrevo via Quintino Sella verso l'ospedale di Gallarate – ricorda Flavia – In quegli anni la zona era poco edificata e la strada quasi si confondeva con la campagna circostante, tanta era la neve. Ma il mio piccolo scalpitava per voler nascere e proprio il mattino successivo era tra le mie braccia al calduccio, mentre fuori la neve continuava a scendere e ricoprire tutto ciò che da una finestra potevo vedere, a paralizzare la città. Ma lui era arrivato, anche con quasi un metro di neve».

Anna Donzelli la ammirò al caldo: «Ero chiusa in casa con la mia prima figlia nata un mese prima». 

Anche Marinella Pendolini ricorda di averla vissuta dietro una finestra, ma perché bloccata insieme al figlio Francesco dall'otite. «Dalla finestra di camera vedevamo solo cumuli di neve sopra il prato e i tetti circostanti, trasformati in un paesaggio montano. La neve era alta sopra le tegole dei tetti circostanti e spesso scivolava giù come dei bianchi ghiaccioli al limone. Il viale, da cui normalmente arrivavano rumori di un traffico intenso di auto e camion, era innevato e tutto era ovattato». 
Ma la malattia e le notti a volte insonni ebbero un epilogo particolare che aiutò un automobilista bloccato dalla fitta coltre: «Nella notte, mentre preparavo latte e miele per mio figlio, mi affacciai per vedere se nevicava ancora. Fino a un raggio di 150 metri non si vedeva altro che un morbido manto bianco. Scorsi però un'auto ferma, bloccata fra tutta quella neve. Il suo autista, vedendo in lontananza il lume acceso della finestra di una casa, pensò fosse l'unica salvezza in quella notte così fredda. Così, piano piano, si incamminò verso casa mia per avere soccorso. Io ebbi un po' di timore quando suonò il campanello, ormai erano quasi le due di notte, ma aprii e feci entrare quel ragazzo infreddolito che poté telefonare visto che a quel tempo non c'erano i cellulari. Qualche minuto dopo arrivò un familiare e lo riportò a casa».

La neve aveva reso complicati gli spostamenti, così come ci rammenta Paolo Ferrario: «Il secondo giorno di nevicata ero partito col treno alle 8.30 dalla stazione FS di Busto FS in direzione Milano – spiega Paolo - Arrivai a Legnano alle 12, giusto in tempo per prendere il treno appena giunto e tornare a Busto alle 13.30».

Ma la neve era anche un'occasione per i più “impavidi”, come Maurizio Bellotti: «Io giravo con la mia moto da cross 250 nella neve: che spettacolo!». Approccio identico per Andrea Porta che, prima di ripartire per la Liguria dove stava prestando il servizio militare, si godette i primi fiocchi di neve sulla nuova auto del fratello maggiore: «Tornavamo da una gita al Sacro Monte e ne approfittai per guidarla e sgommare per strada».

Insomma, per molti e forse per tutti, quei giorni di gennaio rimarranno per sempre nei ricordi, incorniciati da un metro di bianca neve. 

Giovanni Ferrario

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU