Busto Arsizio - 14 gennaio 2025, 14:54

Mozione no alcol e sicurezza in centro, il Pd replica: «Evitare l’abuso di alcol aiuta il commercio e la sicurezza della città. Da destra posizioni ideologiche»

Il segretario Paolo Pedotti: «Considerando che in Italia il 30% dei reati è commesso da cittadini stranieri, vogliamo credere che i giovani della Lega si adopereranno per trovare una soluzione per sanzionare duramente anche il 70% dei reati commessi da autori Italiani». La questione esercito

Paolo Pedotti

Paolo Pedotti

Dal Pd, guidato a Busto dal segretario Paolo Pedotti, riceviamo una nota dopo la querelle sui disordini in piazza Garibaldi. Eccola.

In questi giorni si sono moltiplicate le reazioni degli esponenti della maggioranza di Antonelli alla nostra proposta di vietare il consumo di alcolici in strada, nei parchi e nelle aree pubbliche, nonché di limitarne la vendita per l’asporto.

Mozione no-alcol

Le obiezioni più insensate sono rappresentate dall’accusa di “danneggiare il commercio”, mossa dal duo forzista Rogora-Tallarida ma anche da Attolini (FdI). La mozione contiene infatti al suo interno la richiesta di escludere gli esercizi che hanno “le concessioni per la somministrazione su suolo pubblico”. Per intenderci, tavolini, dehors e interni dei bar e dei ristoranti non sarebbero toccati dal divieto, anzi paradossalmente ne beneficierebbero essendo gli unici autorizzati a somministrare.

Chi afferma il contrario, evidentemente, non ha letto la mozione, oppure cerca un pretesto per bocciare una proposta di buon senso e di interesse per la Città.

La mozione è, inoltre, un mero atto di indirizzo che rimanda al Sindaco e alla Giunta la scelta di eventuali deroghe, casistiche e ambiti di applicazione del divieto. Il punto è, infatti, quello di invitare l’Amministrazione ad agire per limitare l’abuso di alcol e ridurre le probabilità che episodi simili a quello verificatosi lo scorso 10 gennaio si possano ripresentare in futuro.

Altre obiezioni, di natura tecnica, come quella dell’On. Speroni, evidenziano che il regolamento di polizia urbana vigente preveda già il divieto di consumare bevande alcoliche nelle aree verdi e nei luoghi pubblici.

Tale previsione è, fatti alla mano, risultata inadeguata e insufficiente. In primo luogo, perché stabilisce un divieto generale senza identificare aree circoscritte, particolarmente sensibili, dove intensificare i controlli ed emanare eventuali sanzioni. In secondo luogo, non include limiti alla vendita per l’asporto nelle ore serali (in particolare tramite distributori automatici).

Per questi motivi, forse ci saremmo aspettati meno show e più serietà nel valutare il contenuto di una mozione sicuramente migliorabile ma concreta. Sarebbe utile alla città un dibattito vero sulle condizioni di degrado in cui versano ampie aree del centro cittadino e sulla fattibilità delle possibili soluzioni.

Sicurezza in centro

Abbiamo, invece, assistito a una serie di osservazioni e proposte fortemente ideologiche e per nulla concrete.

C’è chi, come i Giovani della Lega di Busto, ha chiesto le “remigrazioni” senza neppure conoscere il significato della parola. Perché l’espulsione per gli immigrati che commettono reati è già prevista, mentre la remigrazione equivale al rimpatrio forzato di immigrati non etnicamente europei nel luogo di origine della famiglia, spesso paesi mai visti e vissuti, a prescindere dal fatto che siano brave persone o delinquenti. Un’idea aberrante che nello scorso secolo prese il nome di deportazione di massa.

Considerando che in Italia il 30% dei reati è commesso da cittadini stranieri, vogliamo credere che i giovani della Lega si adopereranno per trovare una soluzione per sanzionare duramente anche il 70% dei reati commessi da autori Italiani.

La lista Antonelli, per bocca del capogruppo Marco Lanza, propone invece la presenza dell’esercito nelle piazze, in maniera analoga a quanto accade nella Milano di Sala (tanto odiata dall’On. Isabella Tovaglieri… ma poi forse anche emulata).

Dobbiamo però chiederci il senso di pagare con soldi pubblici un gruppo di militari per presidiare le piazze di Busto Arsizio durante il giorno quando poi è di sera che manca il personale di polizia per i controlli. La carenza di organico è un problema serio, non si può risolvere con la mera ricerca di “supplenti”.

La  posizione di Fratelli d’Italia, che per bocca del segretario cittadino parla di “resa della nostra civiltà e delle nostre libertà”, appare orientata su un piano puramente ideologico e senza appigli concreti. Dalla principale forza al governo del Paese ci saremmo aspettati ben altre iniziative, rispetto alle affissioni (lecite o abusive?) promosse dal consigliere Attolini per difendere, a suo dire, l’italianità.

Redazione

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