Busto Arsizio - 10 gennaio 2025, 10:00

Cento candidature, dieci selezionati, una meta: “Oltre l’impossibile 2” punta la Cambogia e chiama gli sponsor

A Busto il progetto dell’Ite Tosi ha esordito l’anno scorso, con un team di studenti impegnati a pedalare per centinaia di chilometri in Islanda. Una sfida per crescere e diventare squadra affrontata con il coach e atleta paralimpico Andrea Devicenzi. Motivazioni profonde tra i partenti della nuova edizione. Claudio ha perso gran parte della sua famiglia in un terremoto: «Il senso della vita è onorare chi non c’è più»

La staffetta tra prima e seconda squadra di "Oltre l'impossibile" - Foto dal profilo Fb della dirigente Amanda Ferrario

La staffetta tra prima e seconda squadra di "Oltre l'impossibile" - Foto dal profilo Fb della dirigente Amanda Ferrario

Non chiamatelo viaggio: “Oltre l’impossibile” è qualcosa di più e di diverso. Il progetto dell’Ite Tosi di Busto partito lo scorso anno (vedi QUI) con un avventuroso itinerario in Islanda, affrontato sui pedali e sfidando condizioni meteo anche proibitive, giunge come annunciato alla sua seconda edizione. Stessi numeri della precedente (c'è stato un vero passaggio di consegne tra prima e seconda formazione), destinazione diversa. Capomissione sarà, di nuovo, Andrea Devicenzi, coach, atleta, appassionato di avventure al limite a dispetto di una gamba amputata in giovane età per le conseguenze di un incidente automobilistico. Con lui, due insegnanti e dieci tra studenti e studentesse. Faticheranno sulle strade della Cambogia, in un ambiente per molti aspetti antitetico rispetto al profondo Nord attraversato all’esordio del progetto. La ricerca di sponsor per sovvenzionare l’impresa sta entrando nella fase più operativa.

«Per comporre la rosa dei partenti – spiega il vicepreside, Paolo Ferrario, che con la dirigente Amanda Ferrario segue passo passo il progetto – abbiamo chiesto agli studenti di realizzare dei video motivazionali. Non parliamo di una gita scolastica, “Oltre l’impossibile” è centrato su fatica e crescita, personale e di gruppo. Una commissione composta da insegnanti e dallo stesso Devicenzi ha esaminato le candidature, arrivando a selezionare i dieci, tra studenti e studentesse, che formano la squadra».

Ferrario esemplifica la profondità delle motivazioni espresse dai ragazzi con un caso eclatante. «Claudio è italo-siriano. Nel 2023 ha perso la mamma, due sorelle e tre nipotine per il terremoto che ha colpito il Sud Est della Turchia (le vittime furono decine di migliaia, Ndr). Si è candidato perché, parole sue, l’unico senso della vita è onorare chi non c’è più». Il desiderio di Claudio va anche oltre: «Voglio che i miei coetanei possano vedermi come esempio di chi non si è arreso».

Claudio è in buona compagnia, anche altri partenti sono mossi da pregressi e aspirazioni importanti. «Non tutto si può raccontare» mette in chiaro il vicepreside. Ma la squadra c’è, ora serve che qualcuno, come già avvenuto per l’esordio di “Oltre l’impossibile”, creda nel progetto e nei ragazzi. «I binari sono due – spiega Ferrario – uno per le imprese e uno per i singoli donatori». L'anno scorso, oltre all'associazione Noi del Tosi, furono della partita Neos, Samsonite, LA.SI, Decathlon, Pasticceria Chiara. Sul fronte dei privati,  Amanda Ferrario ha già espresso sui social il suo grazie per il primo supporto ricevuto: «La nostra grande sostenitrice Cristina Brusadelli ha contribuito a sostenere il nostro progetto (…) Grazie Cristina! Grazie per essere sfrontatamente libera di scegliere sempre cosa desideri fare e di aver scelto i nostri ragazzi e il mitico Andrea Devicenzi. È solo l’inizio, il nostro fundraising è appena cominciato. E, prossimamente, lavoreremo al grande progetto per presentarvelo nella sua forma più smagliante». Ragazze e ragazzi sono fiduciosi, Phnom Penh aspetta.

Stefano Tosi

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