Politica - 27 dicembre 2024, 08:10

A Busto si chiude l’anno del rimpasto di giunta. Nel 2025 il secondo tempo?

Nei mesi scorsi la politica bustocca è rimasta a lungo concentrata sul rimaneggiamento dell’esecutivo, atteso ma più volte rimandato fino alla fumata bianca di inizio ottobre. Le parole del sindaco Antonelli sugli assessori («quasi sicuramente ne cambio ancora uno») riaprono la questione

A Busto si chiude l’anno del rimpasto di giunta. Nel 2025 il secondo tempo?

Volge al termine un 2024 che ha visto la politica bustocca a lungo concentrata su un rimpasto di giunta atteso, annunciato ma più volte rimandato fino alla fumata bianca di inizio ottobre.

Una gestazione complessa ma, dopo alcuni mesi di chiacchiere e indiscrezioni, il centrodestra ha trovato la quadra e la questione si è chiusa. Forse.
Perché una settimana fa, durante la discussione in Consiglio comunale sull’incompatibilità di Matteo Sabba (altro caso politico dell’ultimo scampolo del 2024), il sindaco Emanuele Antonelli ha sganciato la bomba, parlando degli assessori: «Magari ne cambio ancora uno. Anzi quasi sicuramente ne cambio ancora uno».

Un’affermazione arrivata a sorpresa mentre replicava piccato alle osservazioni della minoranza. Una provocazione o un’intenzione precisa? Al momento negli ambienti di Palazzo Gilardoni nessuno sembra sapere con certezza che cosa abbia in mente Antonelli.

Che cosa è successo

Si era trascinata per mesi la lunga trattativa per il rimpasto, avviata poiché Fratelli d’Italia reclamava maggior peso in giunta dopo il passaggio tra le proprie fila del consigliere comunale Massimo Rogora, ex Lega.

Dopo le elezioni europee – che hanno visto la riconferma a Bruxelles della leghista bustocca Isabella Tovaglieri – la discussione si era lentamente messa in moto. Con la Lega che sembrava destinata a sacrificare uno dei propri tre assessori. La segreteria cittadina di via Culin aveva però preso tempo, rinviato la questione fino ai piani regionali dei partiti e, alla fine, ha ottenuto quello che inizialmente sembrava improbabile, mantenendo i tre assessori: Alessandro Albani, subentrato a Giorgio Mariani, con delega al Bilancio. Con lui le confermate Manuela Maffioli (Cultura) e Paola Reguzzoni (Servizi sociali). Fratelli d’Italia non ha guadagnato la seconda casella, ma il proprio esponente, Luca Folegani al posto di Daniela Cerana, è diventato vicesindaco e ha ottenuto dal Carroccio la materia “pesante” dell’Urbanistica, oltre allo Sport. Nella lista Antonelli, a Maurizio Artusa e Salvatore Loschiavo sono subentrati Matteo Sabba (Commercio, Sicurezza e Mobilità sostenibile) e Chiara Colombo (Istruzione). Mario Cislaghi continua a occuparsi di Personale, Servizi demografici e Cimiteri.

Che cosa succederà

Si sarebbe potuto chiudere qui il “pezzo” di riassunto del 2024. E invece il siluro sganciato da Antonelli potrebbe aver dato il via al secondo tempo del rimpasto. «Quasi sicuramente ne cambio ancora uno», l’annuncio che mette gli assessori sul chi va là. Il sindaco non ha lasciato intendere a chi si riferisse, ma negli ambienti della politica bustocca il nome che circola è quello di Maffioli, che ha già dovuto rinunciare all’incarico di vicesindaco e alla delega al Commercio.

Nessuno, invece, si sbilancia sulle reali intenzioni del sindaco. Che, a domanda diretta, non risponde su quello che accadrà o non accadrà prossimamente. E quindi non è noto se l’uscita di Antonelli rimarrà una provocazione nei confronti della minoranza, se invece a breve ci sarà davvero l’avvicendamento o se questo verrà posticipato di qualche tempo. Se si verificasse quest’ultima ipotesi, chissà allora che il primo cittadino non valuti di poter nuovamente mettere mano alla sua squadra in maniera un po' più ampia, avendo avuto a quel punto qualche mese a disposizione per valutare l’operato dell’esecutivo rinnovato lo scorso ottobre.

Se ne riparlerà. Come si riparlerà del caso dell’incompatibilità da consigliere dell’attuale assessore Sabba. La minoranza, infatti, dopo la discussione nell’ultima assise ha già protocollato una mozione di censura. Per arrivare alla richiesta di sfiducia (con tanto di voto segreto) serve che anche Emanuele Fiore si unisca ai colleghi di opposizione. L’esponente del gruppo misto non ha ancora sciolto la riserva e ha preso tempo per approfondire ulteriormente la questione. Un altro tema del 2024 che si trascinerà nel  nuovo anno.

R.C.

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