C'è qui il natale. Lo è a "portata di mano". L'attesa è spasmodica. Soprattutto nei bimbi. Cambia nulla. Lo erano (impazienti) allora. Lo sono tuttora. Il Natale è magico. E' una Festa di riflessione. La si sente. La si vive. Aveva ragioneLeopardi: "la gioia consiste nell'attesa" sino a quando non se ne può più. Il Natale lo si desidera. Si anela. Si fa col cuore, anche se ….. è diventato (anche) commerciale. Noi ci tuffiamo sul "morale", per ricordare aneddoti passati, ma pure per "consigliare" i nuovi padri, i nonni, che il Natale, non è solo …. leccornie, doni, acquisti senza pensarci troppo o magari ... ostentazione.
Il primo Natale che ho "vissuto", mi appariva una …. controversia. Sono di quelli che dormivano coi genitori. Non per vezzo. Semplicemente per il fatto che si abitava in due locali: da basso, cucina e sala, divise da un legno-compensato che divideva i due ambienti. Sopra, la camera, col letto nuziale e il "lettino" per me. Quella vigilia di Natale, non riuscivo a capacitarmi del fatto che mamma e babbo si erano coricati, poco più tardi del mio orario e, dopo circa un'ora, li vedevo rivestirsi alla chetichella, per non farsi udire da me. Avrò avuto 5 anni, non di più, ma dovevo risolvere il "mistero". Mamma e babbo escono dalla camera e in simultanea, entra lo zio Giannino.
Poi, dovrei essermi addormentato, ma al mattino, al risveglio, vedo vicino al mio lettino, un cavallo a dondolo, stupefacente. L'avevo desiderato talmente tanto che a un certo punto, mamma mi aveva "minacciato" - ero un discolo e lei, sapendo che il "cavallo a dondolo" era nei miei sogni, utilizzava il mio desiderio, per farmi star buono. Tanto che, dopo le reiterate rampogne e i conseguenti rimproveri, ero convinto che del "cavallo a dondolo" dovevo scordarmi. Invece, eccolo lì, pronto per una "cavalcata" - Gesù Bambino si era ricordato anche di me. Oggi va di moda nominare "Babbo Natale", ma a quel tempo, era Gesù Bambino a portare i doni …. secondo aspettative.
Poi giù per le scale (il cavallo l'ha trasportato il babbo), trovo in cucina una trottola, con appresso un centurone da cow-boy con il cappello alla Pecos Bill che doveva difendere casa, mandria e nemici. Mica finita. C'erano due libri di Fiabe (il gatto con gli stivali e Hansel & Gretel) che (guarda caso) avevo messo fra i miei preferiti, nel rispondere a mamma quando mi aveva posto la richiesta "cosa chiedi a Gesù Bambino?" - però, la "spada di Damocle" che pendeva sulla mia "testa" ("se fai il bravo, Gesù Bambino te li porta. Se continui a fare il "magatèl" ti arriverà solo carbone") - sino a farmi persuaso che il "carbone" sarebbe stato proprio il dono che mi meritavo.
Ovvio che il "senso di Giustizia" di mamma, aveva valutato, ponderato, forse tergiversato, sul mio "lodevole comportamento" e, quei doni, sicuramente, quel discolo-bravo bambino, se li è meritati.
Oggi (lo so) le vicende sono … improprie. Non va più così. I bimbi sanno già tutto. Le aspettative sono "troppo moderne" e si parla di cellulari, disk-plaid, i-pod e altre "diavolerie" del genere che, anche nei giochi c'è dentro tecnologia infinita, spiegazioni da …. giuristi, comprese le sei-sette lingue che spiegano la stessa cosa, ma che rendono furibondi coloro che le devono spiegare.
Un po' di Poesia sul Natale, è rimasta. lascio stare il "tu scendi dalle stelle" che m'è costata la "carriera di cantante" a partire dalla Prima Elementare. La maestra, udiva "qualcosa" fuori dal coro e mi aveva "invitato" a sedermi, senza partecipare al melodioso "inno". Per me, Poesia è vedere le "mie signorine" (20 anni Veronica - 16 anni, Ginevra) che partecipano alla presenza di genitori e nonni, all'apertura dei doni che …. non porta più Gesù Bambino e nemmeno Babbo Natale, ma che sono lì, in fantasmagorici colori per essere "scoperti". Ci sono gli abbracci e qualche commento "nonno, grazie… come hai fatto a indovinare che i doni ricevuti, sono proprio quelli che avevo desiderato?".
E quei sorrisi scintillanti, seguiti da un dolcissimo "ti voglio bene, nonno" e pure "ti voglio bene, papà" offrono all'anima la giusta emozione che intenerisce il cuore. Poi, si passa a servire gli aperitivi e tutti insieme (nonni, genitori e zia) si attende la Benedizione del Papa a cui segue la …. benedizione di leccornie, tanto differenti da quegli anni "ruggenti" dove vedevi il prosciutto, il patè d'oca, l'insalata russa, il vitello tonnato e altro che non ricordo, unicamente a Natale (che in maniera implicita, faceva seguito Santo Stefano, per "smaltire" ciò che le mamme aveva preparato).
Qual è la differenza fra i "due Natali?" - prima ero IL Protagonista, mentre ora sono UN Protagonista e (lo dico con amore e un pizzico di nostalgia) "l'antico Natale" era una miscela di Stupore ed Emozione - ora, lo Stupore e l'Emozione hanno un "sapore" diverso. - Buon Natale a ogni Lettore e alle loro rispettive famiglie. Giusepèn, in silenzio, mi abbraccia.