Un clima di pace e collaborazione prima del consiglio comunale di Busto Arsizio. Per la benedizione di monsignor Severino Pagani, ma anche per i grazie rivolti dal sindaco Emanuele Antonelli nel corso dell'incontro tradizionale per gli auguri di Natale.
In una sala affollatissima, un colpo d'occhio appagante pensando al vuoto che di solito si scorge in occasione dei consigli comunali poco seguiti dai cittadini, anche online. Oggi erano presenti i dipendenti comunali, i primi ai quali ha voluto manifestare la riconoscenza Antonelli accanto a tutta l'amministrazione. Ma poi l'immenso mondo del volontariato - sociale, culturale, sportivo - di Busto Arsizio. La forza silenziosa spesso della città, il suo motore più autentico.
Antonelli a più riprese ha citato realtà che meritano la gratitudine, dai parroci alle scuole, dalle forze dell'ordine ai volontari in ogni ambito. Ha avuto un pensiero speciale per il "benefattore anonimo", come viene chiamato il misterioso personaggio che elargisce assegni ad associazioni senza palesare la sua identità, e per tutti i bustocchi che così agiscono silenziosamente ogni giorno. Esprime anche una preoccupazione, quella sul lavoro «che stanno perdendo in tanti». Un concetto, quello del lavoro, caro anche a monsignor Pagani che poi lo citerà.
Il prevosto è in questa sala per una riflessione, oltre che per la benedizione. Anche da lui risuona ripetutamente "grazie". Tre i cardini del suo discorso, che culminano con un appello alla perseveranza. C'è «la riconoscenza per il bene compiuto, che oggi non è molto di moda, eppure ci fa vivere insieme e stimare», quindi «la grandezza e la dignità della politica e la vera essenza della democrazia».
Al centro il bene delle persone e il «bene comune che è al di sopra di tutto, al di sopra dei partiti, non è né di destra né di sinistra, ma è la luce a cui tutti guardano. Noi siamo qui perché crediamo in questo valore«. È il concetto del reale servizio, non posto. Di qui l'invito a guardare nel modo giusto alla politica: «Nessuno fugga dalla politica, perché è fondamentale. Per un cristiano non basta la preghiera, da qui deve trarre tutti i giorni un grande amore per la politica.La politica ha bisogno di una pazienza instancabile, vi chiedo di non abbandonare quella pazienza». Importante non chiudersi, perché i delusi non si allontanino, «anche il legittimo dibattito serrato è per tessere relazioni, non tagliarle».
Rispetto, educazione delle nuove generazioni ed ecco il tema del lavoro, della dignità, dell'equa distribuzione delle ricchezza. Tutto è connesso «dalla pazienza instancabile che fa tessere i fili nelle differenze». Ancora, costruire la partecipazione perché raggiungere il fatidico 51% «per governare da soli non è democrazia. Questa si fonda sull'instancabile partecipazione».
Infine monsignor Pagani si rivolge a quel «volontariato strutturato, fedele, che ha il sapore del miracolo». Nei delicati contesti attuali, l'apporto dei volontari è decisivo. Come pure l'apporto della famiglia, che monsignor invita «a non contrapporsi alle istituzioni o è debolezza». Dopo la benedizione, tutti a brindare al Natale con il panettone sotto la regia di Tasso Culinario.
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