Ho scritto nel titolo, solo la prima parte della frase che Giusepèn, snocciola con padronanza. L'ha scovata, leggendo un libro antico e l'ha portata alla luce e alla mia attenzione. Lo ringrazio subito, Giusepèn, solerte com'è - dunque, la frase completa è: "candu l'è sia, un asnèn al s'a invia" - passiamo subito alla traduzione: "quando è sera, il somaro si invia" - letta così, ha scarso costrutto, ma analizzandone il significato (letterale e morale) si capisce benissimo il suo insegnamento.
Siamo all'epoca dei …. carrettieri; quando cioè, chi aveva un cavallo o un asinello a disposizione, lo attaccava al carretto e svolgeva un Lavoro molto meritocratico e remunerativo, che gratificava una professione. Il carrettiere, portava il proprio cavallo o il proprio asinello, alle FORNACI che avevano residenza nella vicina Fagnano Olona - lì, si caricava il carretto (e ovviamente, tanti altri carretti) di "quadrèi", i mattoni che venivano poi consegnati alle rispettive imprese edili che avevano il compito, l'incarico, di costruire abitazioni, capannoni e altro ancora, nei perimetri di Busto Arsizio - il mercato dei "materiali edilizi" era fluente e, sui carretti venivano caricati, non solo i "quadrèi" (mattoni), ma pure "i cupi" (le tegole), cemento, sanitari vari e tutto quanto commissionava ogni impresa edile, appunto, per erigere immobili.
Ogni mattina, dalla odierna "strà Fagnàn" (strada per Fagnano Olona), passando dagli attuali "5 Ponti", Corso Italia e …. dintorni, si assisteva a una "processione" di carretti, trainati dalle simpatiche bestiole (cavalli o asinelli) - se ne potevano contare a decine - spesso, c'era coda all'entrata delle Fornaci, dove solerti operai, in base alle commissioni ricevute, caricavano i materiali edili sino alla giusta capienza. Giusepèn ci tiene a dire: "i besti n'a tiò 'l carèl e te pudèinon meti su sul caretòn pissè dul pesu" (gli animali devono trascinare il carro e non potevi metterci sopra più di un certo peso) …. anche per non fare stramazzare al suolo gli animali, per la fatica per quel lavoro. Ovvio che molti carrettieri, effettuavano molteplici viaggi.
Addirittura si arrivava a dire che talvolta, i carrettieri, nemmeno guidavano i loro animali: cavalli o asinelli, avevano memorizzato il tragitto da compiere e si recavano al luogo della consegna, senza essere guidati.
Veniamo al detto del Dialetto Bustocco da strada: il significato morale, è il seguente: quando è sera, carrettieri e cavalli e asinelli, avevano la giusta necessità di riposare. Dire, tuttavia "candu l'è sia, u asnèn al s'a invia", voleva significare che durante il giorno, non avevano lavorato; quindi, a sera, sia le Fornaci sia i Lavoratori, non avevano titolo di esercitare il loro Lavoro. Erano solo gli sbandati, i nulla-facenti, i pigri che avrebbero voluto iniziare un lavoro, ma …. farlo di sera, dopo una giornata trascorsa a oziare o al Bar o al "Circùl" (Circolo, luogo di incontro e di "vizio" ma non di Lavoro, era superfluo, per il fatto che nessuna impresa avrebbe commissionato la consegna dei materiali, di sera. Quindi, il detto vuole significare che …. chi ha la volontà di lavorare, deve farlo negli opportuni orari della giornata.
Il Lettore, a questo punto può manifestare una domanda: com'erano le strade, allora? - domanda che si può considerare logica - le strade indicate nel "pezzo" non erano asfaltate. Sulla terra battuta c'erano i solchi dei carretti e degli zoccoli di cavalli e asinelli che lasciavano il segno - e quelle strada, furono le prime che nel dopoguerra furono asfaltate "cunt'ul mudròn", appunto, l'asfalto, proprio per consentire ai carrettieri di svolgere più celermente, il proprio Lavoro.
"Sun via cutul cò a pensò a chi tempi indrè" (sono via con la testa a pensare a quei tempi), ma si capisce benissimo che Giusepèn pensa alle fatiche di allora e ai benefici arrivati con il progresso.
Qui, necessita un inciso: quando l'articolo è scritto di mattina (come l'attuale), non si pensa al …. Nocino - quello, il Nocino, lo si sorseggia benevolmente, quando l'articolo, lo si scrive dopo pranzo o, nel pomeriggio - me l'ha chiesto Giusepèn, di precisarlo …. qualcuno (Maria compresa), potrebbe pensare che, a bere il Nocino, al mattino, sono solo gli ubriaconi ….. e noi, non lo siamo. Maria, apprezza!