Una circolare del ministero dell’Interno obbliga le strutture ricettive a svolgere di persona le procedure di check-in. Per ragioni di sicurezza, si dovrà verificare in presenza l’identità delle persone. I clienti non potranno più quindi limitarsi a prelevare le chiavi dalle “key box”, le cassettine provviste di un codice.
Sul tema interviene Alfredo Dal Ferro, presidente dell’Associazione BBVarese, l’associazione che raggruppa i bed and breakfast della provincia.
La recente normativa che vieta l'utilizzo delle keybox e impone il check-in di persona nelle strutture extralberghiere rappresenta un duro colpo per il settore del turismo locale.
Questa misura, oltre a essere sproporzionata rispetto alle reali esigenze di sicurezza, rischia di mettere in ginocchio molte piccole attività che offrono un servizio fondamentale per i turisti e per il turismo varesino.
A differenza degli alberghi, i B&B e le case vacanza sono spesso gestiti da famiglie o piccoli imprenditori che non dispongono delle stesse risorse.
Imporre loro un check-in di persona in qualsiasi momento del giorno o della notte è irrealistico e potrebbe costringerli a chiudere.
Inoltre, questa normativa non risolve i veri problemi legati alla sicurezza e alla legalità nel settore degli affitti brevi.
Piuttosto che penalizzare le strutture regolari, sarebbe più efficace concentrarsi sul contrasto delle attività illegali e sulle grandi piattaforme che spesso eludono le regole.
Il turismo moderno è sempre più incentrato sull'esperienza e sul contatto con il territorio.
Le strutture extralberghiere offrono ai viaggiatori la possibilità di vivere come veri abitanti del luogo, contribuendo così a valorizzare il patrimonio culturale e ambientale locale.
Invitiamo le autorità competenti a riconsiderare questa normativa e a promuovere soluzioni più flessibili e innovative, che tengano conto delle specificità del settore e delle esigenze degli host e dei turisti.