L'edicola di piazza delle Armi a Magnago non c'è davvero più. Negli scorsi giorni una ditta specializzata ha provveduto a demolire il chiosco che da diciassette anni sorgeva all'angolo con via San Martino. Ora solo una buco di cemento in mezzo al porfido del marciapiede è lì a ricordare l'esercizio commerciale di Miriam Bertoletti e Claudio De Grandi, i due storici proprietari, amati e stimati da tutti i magnaghesi, che con la fine del mese di ottobre avevano deciso di abbassare la saracinesca per l'ultima volta e di andare in pensione.
Tutto cominciò nel 1987 quando Miriam, insieme al cognato, rilevò l'edicola dalle sorelle Rivolta che, all'epoca, era nella vicina piazza San Michele, più piccola e «incastonata» tra due alberi. A lei, successivamente, si aggiunse Claudio, per dedicarsi, entrambi, all'attività. Il trasferimento nella sede di piazza d'Armi, a un centinaio di metri di distanza, è del 2007, quando il trasloco si rese è necessario visti i lavori di rifacimento che coinvolsero piazza San Michele, con il cambio di viabilità, la posa del porfido e tutto il resto. E così, dopo aver passato un paio di mesi ospiti di un piccolo locale gentilmente offerto dal vicino panificio Mappelli, il 27 febbraio 2007, viene inaugurata la nuova edicola, così come la conoscevamo fino a qualche giorno fa. Poi, giovedì e venerdì, è arrivata una ruspa e se l'è portata via.
«Abbiamo ricevuto grandi dimostrazioni affetto in questo ultimo periodo e nei giorni della demolizione – commentano Miriam e Claudio – Vuol dire che abbiamo lavorato bene, per i magnaghesi e per Magnago. Questa attività è stata la nostra vita, e i nostri clienti sono diventati una famiglia. Ci mancheranno, porteremo tutti sempre nei nostri ricordi e nel nostro cuore».
In quasi quaranta anni di attività, Miriam e Claudio hanno sempre offerto un servizio prezioso alla comunità magnaghese, che si è modificato con il passare delle stagioni e delle «mode» ma ha mantenuto quel lato di umanità che i due proprietari, complementari nella vita e nel lavoro, hanno portato avanti con spontaneità e orgoglio. In tanti, dal giorno dell'annuncio della chiusura, hanno manifestato la propria vicinanza e il proprio dispiacere. E mentre la coppia ora potrà godersi la meritata pensione, dopo così tanti lustri trascorsi a suon di levatacce (quasi) ogni giorno dell'anno, ad andarsene, in questo caso, è un'entità astratta che era entrata sottopelle dei magnaghesi. Non solo giornali e riviste, ma anche servizi di vario genere, pagamenti, ricariche, dolcetti, distrazioni e soprattutto quel tocco di umanità che fa la differenza e fa sentire bene. Le consegne per gli anziani o le letterine per i bambini: quella di Miriam e Claudio è stata un'edicola che ha abbracciato tutte le fasce di età e diverse generazioni. Non è un caso che anche nei due giorni in cui è stato smantellato il chiosco qualcuno si è anche un po' commosso.
Nel corso degli ultimi due mesi, la questione è passata anche in Comune, visto che le pareti dell'edicola erano di proprietà della coppia, ma il suolo è di pertinenza comunale. I proprietari erano anche disposti a cedere gratuitamente il fabbricato, ma, senza determinate assicurazioni da parte dell'Amministrazione, hanno preferito optare per la demolizione, non ritenendo ci fossero i tempi tecnici per effettuare il passaggio prima della fine del 2024 ed evitare quindi un aggravio dei costi.
L'opposizione di centrosinistra ha portato in Consiglio comunale una interrogazione, discussa a inizio novembre, per chiedere lumi sulla situazione e provare a sbloccare la situazione, prima della demolizione: «Abbiamo appreso con profonda tristezza della chiusura dell’edicola – spiega il capogruppo Massimo Rogora - A Miriam e Claudio va il nostro augurio per una serena e meritata pensione e un ringraziamento per il servizio che hanno dato in questi anni alla nostra comunità. Questa chiusura ci impone tuttavia alcune considerazioni sotto due punti di vista. Da un lato la nostra comunità, ed in particolare Magnago, accuserà la mancanza di un pubblico servizio e l'apposita licenza tornerà al Comune: la nostra Amministrazione ed il nostro sindaco Dario Candiani cosa ha fatto in questi mesi? Non abbiamo visto atti, delibere o riunioni per fornire ai cittadini una soluzione o anche una proposta. La seconda domanda che ci poniamo è relativa alla struttura che è sita su suolo pubblico e di proprietà dell’attuale gestione. Cosa accadrà all’edicola vera e propria? La nostra amministrazione avrà fatto delle valutazioni in merito? Tutto tace e ancora una volta l’amministrazione Candiani rimane chiusa nel palazzo, priva di idee e di soluzioni!».
«L'1 luglio scorso, all’Amministrazione Comunale è giunta comunicazione da parte della proprietaria del chiosco-edicola di piazza d’Armi di cessazione dell’attività entro la fine dell’anno 2024 e contestuale proposta di cessione gratuita del manufatto al Comune – ha spiegato l'assessore al commercio Franco Piantanida - Il 25 luglio si è tenuto un incontro informale con la proprietaria, al fine di poter valutare eventuali azioni da intraprendere, nel rispetto delle norme amministrative cui sono soggetti gli enti pubblici. Abbiamo informato che non eravamo interessati all’acquisizione del manufatto, rinviando la possibilità della pubblicazione di un’eventuale manifestazione di interesse nei mesi di settembre/ottobre, previa verifica della fattibilità dell’atto in conformità alle norme. A seguito successive analisi, l’Amministrazione ha ritenuto di non poter acquisire al patrimonio comunale la proprietà del chiosco da adibire ad altri servizi, anche con diversa collocazione sul territorio comunale, in quanto, nonostante la proposta di cessione gratuita del fabbricato, per renderlo operativo, sarebbero state necessarie ulteriori spese a carico del bilancio comunale. Lo scorso 22 ottobre, l’Amministrazione, tenuto conto che si tratta di un’occupazione di suolo pubblico in una posizione strategica, ha espresso la volontà di acquisire al patrimonio comunale il chiosco “qualora” vi sia interesse da parte di soggetti privati, enti o associazioni di proseguire con l’attività di vendita giornali e/o di altra azione di pubblica utilità – prosegue Piantanida – Contestualmente abbiamo approvato la pubblicazione di un avviso esplorativo al fine di raccogliere eventuali manifestazioni di interesse nel giro di un mese e comunque prima della data presunta di cessazione dell’attività, ovvero il 31 dicembre 2024, indicata nella comunicazione inviata dai proprietari dell'esercizio commerciale. Nell’incontro che si è tenuto il 24 ottobre, è stato spiegato alla proprietaria il percorso intrapreso dall’Amministrazione Comunale, concluso con l’approvazione della bozza di avviso pubblico, poi siamo stati informati che i proprietari avevano scelto di demolire il chiosco e di ripristinare il suolo, condizioni effettivamente previste nel contratto di concessione in essere».
Il finale lo conosciamo già: l'edicola non c'è più. Al di là di qualsivoglia valutazione, il risultato finale è che il centro di Magnago ha perso un importante punto di riferimento.