Donatella Scarnati, storica giornalista sportiva della Rai, è stata la prima donna ad apparire stabilmente nei collegamenti di Paolo Valenti in 90° Minuto. Dal 1990 è stata inviata speciale prima per il Tg1 poi anche di Rai Sport al seguito della Nazionale italiana di calcio.
Nella sua lunga carriera giornalistica ha avuto modo negli anni di conoscere Gigi Riva sia come uomo che come team manager degli azzurri apprezzandone le doti umane. Proprio per il forte legame che negli anni si è instaurato con Rombo di Tuono Donatella Scarnati è venuta a Leggiuno lo scorso 16 novembre, ad omaggiare Riva insieme alla Nazionale Under 18, con Gabriele Gravina, Gigi Buffon e Giancarlo Antognoni. (LEGGI QUI)
Approfittando della sua presenza nel Varesotto, le abbiamo chiesto di commentare per i lettori di VareseNoi e il Bustese le sensazioni provate nel vedere il luogo dove l'hombre vertical è nato ed ha trascorso la sua infanzia.
Ecco le parole di Donatella Scarnati che arrivano dritto al cuore:
Un compleanno lungo sette giorni. Una festa che ha riunito l’Italia intera. “Tanti auguri Gigi”, lo slogan lanciato il 7 novembre quando avrebbe compiuto 80 anni, e proseguito nel corso della settimana. Da Cagliari a Leggiuno, tra ricordi, aneddoti, occhi rossi per la commozione.
Chissà come avrà commentato da lassù tutto questo amore. Gigi, così schivo, così distante da certi palcoscenici, abituato a dribblare i riflettori con l’abilità di un Thoeni o di un Tomba.
Cagliari e Leggiuno realtà diverse, ma entrambe coinvolgenti, ricche di sentimenti, di stati d’animo intensi che lui descriveva solo agli amici più cari nei momenti di serenità.
Davanti alla piazza del Comune, il paese in festa: il sindaco, gli amici di infanzia, i bambini ai quali i genitori e i nonni hanno raccontato la sua grandezza, la banda ad accogliere il presidente della Federcalcio Gravina, Buffon, Antognoni, i ragazzi della nazionale Under 18, Nicola Riva il figlio più grande.
Parte da Leggiuno, il grande viaggio di un personaggio capace di entrare nel cuore degli italiani e non soltanto dei tifosi di calcio. Ho chiuso gli occhi e ho cercato di immaginare quell’infanzia dolorosa per la morte del papà, della mamma e della sorellina Candida.
Pur non avendola mai incontrata ho visto Fausta, la zia che lo portò a Cagliari, convincendolo a rimanere quando lui diceva “voglio andare via”. E’ stato bello conoscere la famiglia Riva, i cugini, discreti come lo zio. E’ stato bello camminare per i vicoli, osservare il panorama, scoprire quei luoghi che Gigi conservava gelosamente dentro di sé.
La casa di famiglia, il campetto dove cominciò a giocare e che fu la medicina più efficace per lenire i tanti dolori. Gigi le vacanze le trascorreva sempre nella sua Leggiuno. Il racconto di chi gli voleva bene mi ha aiutato a scoprire alcuni degli angoli più nascosti del suo carattere. Ad un certo punto mi è sembrato di vederlo, con i suoi occhiali da sole, la sigaretta, il sorriso sincero. Proprio come quando a Coverciano raggiungeva noi giornalisti per un saluto, una chiacchierata, una spiegazione, un commento mai banale.
Una settimana per celebrare gli 80 anni. Un regalo per tutto quello che ha rappresentato e ci ha insegnato. Non è retorica Luigi, diventato Gigi a Cagliari, non avrebbe gradito tutte queste parole, lo so, ma voglio ripeterle all’infinito.
Grazie Rombo di Tuono.
Donatella Scarnati