Valle Olona - 24 novembre 2024, 21:05

FOTO e VIDEO - Fagnano in festa per il nuovo parroco, don Simone Chiarion

La Comunità pastorale Madonna della Selva ha dato ufficialmente il benvenuto al sacerdote. Alla messa in San Gaudenzio ha partecipato il Vicario episcopale, monsignor Luca Raimondi

Oggi, domenica 24 novembre, è stato il giorno di Fagnano Olona e del suo nuovo parroco, don Simone Chiarion. Il paese è in festa per il neo responsabile della Comunità pastorale Madonna della Selva, classe 1980, originario di Varedo e ordinato sacerdote nel 2006. La festa in realtà era iniziata già sabato pomeriggio con la messa in Santa Maria Assunta, presieduta da don Simone e animata dal coro Amici dell’Africa. Oggi invece i fagnanesi si sono dati appuntamento alle 14.30 all’oratorio San Stanislao per il taglio della torta e la condivisione del dolce della festa e successivamente per l’affidamento alla Madonna della Selva.

L’accoglienza davanti al Municipio

Verso le 16, davanti al Municipio, il sacerdote, tra i palloncini colorati e le note della banda, è stato accolto ufficialmente dal sindaco Marco Baroffio. Prima di lasciare la parola al primo cittadino, hanno voluto rivolgere un saluto anche la presidente della Pro Loco, Patrizia Canavesi, e la fagnanese Pinuccia Bossi che ha letto una poesia in dialetto. «La figura del parroco in un paese come il nostro – ha dichiarato Baroffio durante il suo discorso - è un punto di riferimento non solo per i fedeli, ma anche per il resto dei cittadini». E ha aggiunto: «Se un tempo i campanili erano segno di identità, distinzione e quasi divisione, oggi sono diventati simbolo di unità e coesione, alla quale tutti siamo chiamati». «Il terreno su cui ti troverai a lavorare – ha affermato ancora il sindaco- è un terreno fertile, Fagnano ha fame di vita, Fagnano ha voglia di fare e al tempo stesso di stupire». Poi le tante persone intervenute si sono recate in corteo davanti a San Gaudenzio. Qui vi è stato l’affidamento al patrono e poi le porte della chiesa sono state spalancate da don Simone mentre la popolazione faceva volare in cielo i palloncini.

La S. Messa di immissione del parroco

L’edificio sacro era gremito di fedeli, autorità, rappresentanti delle associazioni (compreso il Consiglio pastorale che ha rivolto il suo saluto al neo responsabile della Comunità pastorale). Alla S. Messa con il rito di “immissione del parroco” hanno partecipato anche il vicario episcopale monsignor Luca Raimondi e numerosi sacerdoti.

«Nel mezzo del cammin di mia vita mi ritrovai in una selva». Don Simone ha iniziato così la sua omelia, riferendosi al nome della sua Comunità. Un’omelia che ha avuto al centro il tema della selva e delle strade. «Sono riuscito a dare una sbirciata a questa selva – ha affermato – e a prima vista sembra bella e promettente. E’ una selva piena di fede, che sono i nostri anziani e gli ammalati che pregano tanto. E’ piena di generosità, che sono gli adulti che si spendono per la famiglia e la comunità. E’ piena di bellezza, che sono i giovani, che aspettano solo che qualcuno faccia emergere il tesoro che hanno nel cuore».

Poi certo, la selva, ha sottolineato don Simone, non è nemmeno esente da incertezze e solitudini. Ma l’invito è di camminare insieme. «La via per arrivare all’Amore vero è la fiducia» ha detto ancora don Chiarion facendo riferimento a Santa Teresina, una santa a cui tra l’altro il vescovo Raimondi l’ha affidato, una santa che don Simone ha ritrovato proprio a Fagnano dato che in paese c’è una cappelletta a lei dedicata, dove le candele non sono mai spente.

Il nuovo responsabile della Comunità pastorale ha augurato buon camminato a tutti. Perché questo, ha detto, «non è tempo di sedersi, ma di camminare. Anzi, di volare sulle ali dello Spirito».

Gioia e speranza, l’augurio di mons. Luca Raimondi

Al termine della celebrazione, anche il vicario episcopale ha voluto rivolgere alcune parole al neo parroco: «Ti auguro di essere un parroco che ha a cuore la chiesa del futuro, che è sempre più sinodale». E ancora: «Scavalca a priori i muri di chi vede il mondo sempre tutto marcio. Oggi – sono state le sue parole -è un’epoca meravigliosa per essere credenti. Oggi non è un tempo di crisi per la Chiesa, ma di purificazione che per noi cristiani può essere solo gioiosa. Sii un uomo – ha concluso - che infonde gioia e speranza perché questa terra ne ha tremendamente bisogno».

Al termine della funzione la festa è proseguita con un rinfresco al Castello visconteo.

Domani, lunedì 25 novembre, si svolgerà inoltre una meditazione con la sand art. L’appuntamento è alle 21.00 in S. Giovanni.

Mariagiulia Porrello

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