Centosette di questi giorni cara Bruna. Parenti e amici hanno organizzato, nel suo appartamento di piazza Trento Trieste, una festa per la donna più longeva di tutta la città, aperta, simbolicamente, a tutti i bustocchi. Il messaggio di auguri da parte dei suoi concittadini è stato affidato al vicesindaco Luca Folegani che, indossata la fascia tricolore, si è fatto ambasciatore del pensiero di Busto.
«A nome dell'Amministrazione e di tutta la cittadinanza, le porgo gli auguri e le faccio i complimenti per il traguardo bellissimo che tutti noi le invidiamo» ha affermato, con molto affetto, il numero due di Palazzo Gilardoni, consegnando una lettera e un mazzo di fiori. Il tappo di bollicine che salta, l'applauso, il taglio della torta e le candeline. Già, le candeline, spente in un colpo solo da una donna che, nonostante gli acciacchi, ha ancora uno spirito invidiabile e un carattere tosto. Fino a due anni fa cucinava e stirava, ora conserva la battuta pronta, la grinta e il buon gusto. Il giro per le vie del centro è un ricordo, ma solo perché non ha voglia di farsi vedere sulla carrozzina. Ma quando serve, se le barriere architettoniche sono un ostacolo insormontabile, lei, con determinazione, le affronta e supera il problema. Non si fa mai mancare nulla, a partire dai dolci. Seppur polenta e bruscitti (o polenta e latte) rimanga un “must”, ha deciso di festeggiare il suo compleanno mangiando sushi. Sapersi adattare al mondo che la circonda, immaginiamo, sia una dei segreti della sua longevità, perché madre natura aiuta tanto, ma lo spirito di Bruna Scandroglio è la medicina migliore, un vero e proprio antidoto di lunga vita.
Una figlia, Brunetta, due nipoti, Irene e Simona, e cinque pronipoti: una bella storia quella di Bruna, avvolta dall'affetto dei suoi cari. Classe 1917, la donna ha superato due guerre mondiali e due pandemie. E' la rappresentante più importante del ristretto gruppo di centenari di Busto Arsizio, che conta trenta “over 99” di cui, curiosità, solo uno di sesso maschile.