Eventi - 18 novembre 2024, 08:35

1984: al Carcano un capolavoro sempre attuale

(Foto credits Ufficio Stampa Teatro Carcano)

(Foto credits Ufficio Stampa Teatro Carcano)

Torna a Milano il capolavoro di George Orwell nell’adattamento di Robert Icke e Duncan MacMillan. 

1984 descrive un mondo diviso in tre superstati in guerra fra loro; Oceania, Eurasia ed Estasia. La prima è governata dal Grande Fratello che tutto vede e tutto comanda. Attraverso telecamere piazzata in ogni casa spia la vita del popolo, continuamente indagato attraverso la Polizia Mentale. Una sorta di “democrazia malata” che pur in assenza di leggi scritte pone divieti ai più fondamentali diritti quali pensare, amare, divertirsi. In questo tragico “videogioco” si pone la vita e la storia di Winston Smith, un comune cittadino che lavora al Ministero della Verità, piccolo ingranaggio nelle mani del Grande Fratello, come tutti intorno al lui. Unica concessione è il diario segreto dove annota pensieri ed i quesiti più profondi che non può dividere con nessuno per timore di essere tradito. Anche il suo amore segreto e clandestino per Julia viene vissuto nell’eterno dubbio di poterle confidare i suoi pensieri senza essere tradito. Ne scaturisce un dramma esistenziale nel tentativo disperato di vivere una vita normale.

Lo spettacolo

L’adattamento di Icke e MacMillan propone una storia romantica, noir e con colpi di scena, che ne hanno decretato il successo a Londra e New York. Sotto la guida del regista Giancarlo Nicoletti (Premio Franco Enriquez 2023), una compagnia di talenti di prim’ordine che ha per protagonisti Violante Placido, Ninni Bruschetta e Woody Neri e altri sei attori (Silvio Laviano, Brunella Platania, Salvatore Rancatore, Tommaso Paolucci, Gianluigi Rodrigues, Chiara Sacco), insieme a una scenografia imponente firmata da Alessandro Chiti, che si avvale di videoproiezioni, telecamere a circuito chiuso ed effetti speciali, completati dal disegno video visionario di Alessandro Papa, dagli iconici costumi di Paola Marchesin e dalle suggestive luci di Giuseppe Filipponio. Le musiche originali composte dal duo Oragravity completano una produzione di grande spettacolo dal vivo e a fortissimo impatto sul pubblico, per raccontare un classico della letteratura in chiave innovativa e non priva di sorprese (foto Azzurra Primavera - produzione GoldenArt Production).

Oggi 1984 continua a rappresentare un best seller per l’incredibile e, per certi versi, sconvolgente attualità dei temi, se non nella crudezza delle restrizioni della libertà, almeno nella limitazione della propria privacy, ormai messa a repentaglio attraverso i moderni mezzi di comunicazione e social. Potere, servilismo e corruzione pongono la società costantemente a rischio delle proprie libertà, ponendo le basi per una rinuncia a combattere questo stato di cose. Lo spettacolo costringerà lo spettatore a porsi l’inquietante domanda “Che cos’è la verità”. 

1984 è un romanzo straordinario, profondamente complesso e affascinante – afferma il regista Giancarlo Nicoletti - e probabilmente il capolavoro del Novecento più destinato a rinnovare di continuo la sua cifra di attualità nel tempo: non mi stupirei di leggere “vedi 1984” alla descrizione della voce “profetico” del dizionario. Ed è sulla base di questo presupposto che si è installato tutto il lavoro della regia e dei creativi per riuscire a portare in scena - rendendolo un’esperienza assai impattante di spettacolo dal vivo, sia nei significati che nel suo farsi sulla scena - il nucleo centrale del capolavoro orwelliano.

Il nostro Grande Fratello e l’Oceania orwelliana in scena, dunque, vivranno non in una dittatura del secolo scorso, ma nelle odierne Silicon Valley, negli Apple Store, a Guantanamo o in Iraq, in una diretta streaming o nel mondo dell’intelligenza artificiale e fonderanno il proprio potere sull’invasione della sfera privata - autorizzata ovviamente dal consenso informato. Il Grande Fratello digitale dei nostri giorni esiste ed è una rete che avvolge tutti e ci accompagna in ogni momento del quotidiano: la suggestione che il Big Brother possa essere solo un algoritmo e non un politico in carne ed ossa, peraltro, è già nelle pagine del romanzo. Queste le riflessioni che sono state la bussola del progetto, senza però ridurre il tutto a facili scenari futuristici da tute spaziali, ma semmai astraendo la nostra quotidianità, trasportandola nel tempo e immaginando cosa-potrebbe-essere e come-potrebbe-essere. E, naturalmente, con uno sforzo esegetico che non tradisse mai lo spirito dell’autore e del romanzo.

Attenzione, però, che non si tratta di un’operazione di mera attualizzazione: sarebbe stato riduttivo e probabilmente improprio. Si può attualizzare un’opera ambientata in un passato definito, ma Orwell, quando scriveva nel 1948, immaginava il futuro, e quella data, il 1984, altro non è che un divertissement numerico. Quindi ho immaginato – prosegue Nicoletti - il futuribile, prendendo atto che la cifra profetica del discorso orwelliano, riletta con le lenti contemporanee, si presta ancora a raccontare noi e l’oggi, lasciandoci di nuovo sbigottiti, affascinati e sgomenti. E questo spero possa essere l’effetto finale sul pubblico, a cui verrà richiesto, ogni sera, di specchiarsi, farsi delle domande e di mettere continuamente in discussione l’autenticità degli eventi in scena. Confrontandosi, in definitiva, col vero nucleo del capolavoro orwelliano: l’ambiguità e gli interrogativi “Cos’è il reale? Cos’è la verità e cos’è una bugia? Siamo veramente in grado di distinguerne il confine, e cosa ci aiuta a farlo?”. Che, nei giorni delle fake news, del “è vero perché l’ho letto su Facebook” e della realtà virtuale, sono interrogativi imprescindibili”. 

Quando

Spettacoli

20,21,22 novembre ore 19.30

23 novembre ore 20.30

24 novembre ore 16.30

Biglietti www.teatrocarcano.com

Giuseppe De Carli

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