«Trovo vergognosa la situazione. E non è concepibile che ogni volta si debba presentare un’interrogazione o una richiesta di convocazione della commissione per mettere in chiaro le cose che non funzionano, che altrimenti vengono sempre “lasciate lì”, sottaciute».
Parole di Valentina Verga, consigliera comunale del Partito Democratico, riferite al caso della piscina Manara Sartori.
L’impianto, come spiegato dall’assessore allo Sport Luca Folegani, non riaprirà prima della prossima stagione estiva. Per la vasca interna, dunque, si parla di settembre 2025. Il punto della situazione è stato fatto durante la commissione richiesta con urgenza dalle minoranze (leggi qui).
«Come sempre tutto tace finché qualcuno non va a fare un’interrogazione, non va a mettere i puntini sulle i – obietta Verga –. Come se i cittadini non meritassero risposte senza che i consiglieri di opposizione debbano ogni volta intervenire».
L’esponente dem allarga il discorso al caso della presunta incompatibilità dell'attuale assessore Matteo Sabba quando sedeva in assise: «Il silenzio regna. Così come sul cambio degli assessori. La tecnica ormai è quella del "restiamo in silenzio e aspettiamo che la gente si dimentichi dei problemi o che qualcuno lo faccia presente". Non può funzionare così. Noi ovviamente facciamo la nostra parte, ci siamo mossi sulla piscina, sul caso di Sabba, lo faremo su altri aspetti, come l’ospedale. Perché le cose vanno chiarite, i cittadini hanno il diritto di sapere. Tutti: quelli che hanno votato questa amministrazione e quelli che non lo hanno fatto. Le risposte vanno date ai consiglieri ma soprattutto ai cittadini».
Sulla Manara, continua Valentina Verga, «il precedente assessore (Maurizio Artusa, ndr) aveva fatto annunci sulla risistemazione, l’attuale nulla dice, se non chiamato in causa direttamente. E poi alla fine si scopre che per un anno la piscina rimarrà chiusa. Con un danno innanzitutto per i cittadini, che ovviamente non hanno un servizio pubblico. E adesso il Comune fa la due diligence…».
C’è poi il problema delle società, «con gli atleti che devono andare altrove. Bello fare la giornata dello sport e parlare di Città Europea dello Sport. Poi però l’esito è questo: gli atleti della Pro Patria Ginnastica che devono allenarsi altrove se non vogliono farlo in una cantina e adesso ci sono problemi anche per quelli che utilizzano la piscina».
E se l’olimpionico Nicolò Martinenghi è stato costretto a migrare verso altri lidi (leggi qui), le società sono intenzionate a chiedere un contributo per i disagi (leggi qui).
Il sindaco Emanuele Antonelli si è detto pronto ad andare incontro alle loro esigenze e l’assessore Folegani lo conferma.
Anche il Pd è disponibile ad ascoltarne le necessità: «È fondamentale – osserva Verga –. Si potrebbe fare, attraverso l’Assb, un tavolo con le società sportive interessate per capire come si potrà parare il colpo».