Ripercorrere il cammino di Santiago rivivendo le emozioni e capendo le motivazioni che spingono i pellegrini a “investire” trenta giorni per un cammino che vuole essere prima di tutto un percorso mentale.
Di questo si parla mercoledì 13 novembre (ore 15.30) al museo del tessile con Venicio Bernardi: con note personali e foto farà rivivere il cammino che ogni anno conta 500mila partecipanti.
«Il Cammino di Santiago (anzi i Cammini, perché sono tante le vie che conducono i pellegrini a Santiago de Compostela da tutta Europa, solo dalla Francia ne partono ben quattro) – spiega il relatore - vede ogni anno aumentare i numeri dei partecipanti. Nel 2022 erano stati complessivamente quasi 500.000, di contro ai circa 50.000 pellegrini che hanno percorso la italiana Via Francigena: un rapporto di 10:1».
Quali i motivi di un simile successo? «Sicuramente la lunga storia e la tradizione di questo Cammino – precisa - risalente all’anno 1000 (ma anche la Via Francigena ha una lunga storia), che passa per luoghi iconici (basterebbe pensare a Roncisvalle per tornare a Orlando e alle Chanson de geste), consente di visitare città ricche di storia e di arte (Burgos, Leòn, Astorga, per citarne alcune). A questo dobbiamo aggiungere i film usciti, i libri pubblicati, i paesaggi meravigliosi che si alternano lungo il percorso ma, last but not least, rimarcherei la perfetta macchina dell’accoglienza in Spagna, i numerosi albergue (o ospitale) sparsi in ogni piccola cittadina, che vengono incontro a qualsiasi esigenza dei numerosi pellegrini che intraprendono il Cammino».
Dunque l’intervento di Bernardi vuole sintetizzare tutto questo, con delle note personali riguardo le motivazioni e le emozioni vissute nei 30 giorni in cui è durato il suo Cammino, attraverso la proiezione di una selezione di foto scattate da lui stesso.