Sport - 08 novembre 2024, 13:02

«Corri e quasi ti commuovi»: la bustocca Roberta Tosi alla maratona di New York

Iscritta al Free Runners Team, quest’anno è stata la donna con il miglior tempo fra le partecipanti della provincia di Varese. Dal runner etiope che ha emulato Abebe Bikila correndo scalzo al sostegno del pubblico, il racconto è un’emozione dietro l’altra. Occhi puntati sulla mezza maratona di Busto

«Più o meno al 32esimo chilometro attraversi il ponte di Queensboro e, alla fine, c’è questo boato che ti investe, c’è la gente che tifa per te e per tutti, spettatori che cantano e gridano, che ti sostengono. Continui a correre e quasi ti commuovi». Roberta Tosi ha partecipato all’ultima maratona di New York e ancora avverte sensazioni ed emozioni provate lungo il percorso. Ha anche scoperto di avere ottenuto un ottimo risultato: tra i partecipanti dalla Provincia di Varese, quest’anno è la donna che ha tagliato il traguardo con il tempo migliore «…almeno stando alle informazioni che mi è riuscito di recuperare». Una bella soddisfazione a prescindere, per l’iscritta al Free Runners Team, alla prima esperienza sui 42 chilometri e 195 metri. «Un’esperienza – sottolinea – che, da quando sono tornata, continuo a consigliare. Anche a chi non è un atleta da una vita: io ho iniziato a correre regolarmente nel 2019».

In sintesi: «Fino al giorno prima sono stata agitatissima. Anche perché, a causa di un contrattempo in famiglia, sono dovuta partire da sola. Poi è subentrata la calma, anche per l’atmosfera rilassata che c'era tra i runner. Prima ho pensato “partecipiamo”, poi “arriviamo fino in fondo”, dopo ancora “scendiamo sotto le quattro ore”». Missione ampiamente compiuta ma, al di là del cronometro, a distanza di qualche giorno, è altro a rimanere negli occhi e nel cuore: «Poco dopo la partenza, terminato il ponte da Verrazzano, dove non ci sono spettatori, il pubblico ti sostiene incessantemente, in certi tratti sembra che ti spinga. Avevo una canottiera dalla quale si capiva chiaramente che sono italiana e che mi chiamo Roberta. Sentivo gridare “Roby Roby”. Alla partenza avevo accanto a me un corridore etiope. L’ha fatta tutta a piedi nudi (foto sotto). Gli aneddoti sono tantissimi, non riesco a smettere di raccontare. E non lo nascondo: quando ho tagliato il traguardo qualche lacrima è scappata».

Siccome, poi, l’appetito vien correndo: «Mi è venuta voglia di completare tutte le magnifiche sei, le maratone majors: oltre a New York, Tokyo, Boston, Londra, Berlino, Chicago. Poi nell’immediato…» Nell’immediato? «Ci sarebbe la mezza maratona di Busto, dietro l’angolo. Ma, d’accordo con il coach, mi limiterò a tifare. Per questa volta».

Stefano Tosi

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