Cultura - 07 novembre 2024, 16:41

Giovanni Beluffi: la luminosità delle “Nature morte” in mostra a Busto Arsizio

Dal 16 novembre la rassegna allo Spazio Arte “Carlo Farioli” di via Silvio Pellico

Giovanni Beluffi in studio

Giovanni Beluffi in studio

L’universo pittorico di Beluffi si fonda sullo zigzagare della luce, su colori che paiono fluttuare per poi posarsi nel nostro immaginario e dirci che sì, questo è un quadro di Giovanni, senza alcun dubbio, poiché nessuno sa giocare come lui con gialli, verdi e azzurri, usandoli come pensieri danzanti per scrivere una storia che riguarda ognuno di noi. Beluffi è un curioso, indaga da anni il paesaggio lombardo, i laghi, i torrenti, i canneti, il cuore del bosco e ci riflette sopra, trovando ogni volta nuove soluzioni cromatiche e poetiche che ora ha messo in altri soggetti, bicchieri, vasetti, piccole caraffe, cachi e limoni, mele e arance, nature morte di incredibile levità, in cui un baffo di luce cattura lo sguardo dello spettatore, invitandolo a sostare e a riflettere.

E “Nature morte” è il titolo della mostra personale che il pittore, originario di Seniga in provincia di Brescia, ma sepriese da una vita, presenta allo Spazio Arte “Carlo Farioli” di via Silvio Pellico 15 a Busto Arsizio, con l’inaugurazione prevista sabato 16 novembre alle ore 17 (fino al 1° dicembre. Orari: giovedì – sabato, 16 -19 e domenica 10,30 – 12 e 16 – 19. Info: www.farioliarte.it).

«Giovanni Beluffi presenta una serie di lavori dove affiora la ricerca dell’artista distillata in una tematica, la natura morta, non spesso da lui rappresentata. Il suo personale linguaggio pittorico libero e luminoso rivela l’essenza di una forza cromatica capace di dar vita a oggetti apparentemente inanimati, come frutta, bottiglie e vasi», scrive la gallerista Betty Farioli nel testo di presentazione.

«Come i paesaggi dell’artista catturano lo sguardo e la fantasia dell’osservatore, anche le sue Nature morte ci portano di fronte a scenari avvolti da aloni di mistero. Oggetti abbozzati, mai definiti dove ognuno è libero di completare la narrazione con la propria immaginazione: la non vita, quella silenziosa solitudine pare suscitare un inatteso effetto emozionale».

Beluffi, autodidatta, ha iniziato l’attività espositiva nel 1973 con la prima personale per poi partecipare a concorsi nazionali e internazionali conseguendo numerosi primi premi e importanti riconoscimenti. Tra le sue mostre si ricordano “Dentro la Natura”, del 2023, al Monastero Santa Maria Assunta di Cairate, “Opere Sacre”, nel Battistero romanico di San Giovanni Battista di Arsago Seprio e “Dall’Annunciazione alla Resurrezione” al Museo “Branda Castiglioni” di Castiglione Olona.

Una svolta, questa delle nature morte, nella pittura di Beluffi ma, come sempre nel caso di questo artista schivo e appartato, ben ponderata e dettata da una inesausta passione per la ricerca di nuovi soggetti da rappresentare come si fa componendo una lirica, verso dopo verso, pennellata dopo pennellata. È un messaggio di bellezza e di speranza il suo, già lanciato con forza attraverso le opere dedicate al Sacro, nel segno del fare con pazienza e maestria, e nell’elogio di un tempo lento che purtroppo oggi appare dimenticato.

Mario Chiodetti

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