Ieri... oggi, è già domani - 03 novembre 2024, 05:00

"co da nemuotu"" - e non "nemurotu"

Il "nemuotu" (cardellino), insieme al colibrì, è l'uccello più piccolo che esista

"co da nemuotu"" - e non "nemurotu"

Quasi per caso, dal Barbiere, c'è un signore che confabula con un altro signore (si sente che sono conoscenti e amici, visto lo scambio di "opinioni" fra i due. A un certo punto, uno dice all'altro "co da nemurotu". Al che, il mio amico Raf, mi guarda perplesso e aggiunge "secondo te, è giusto dire nemurotu?"  e, che cosa vuol dire? - prima mi lascio rasare la barba da Raf,  … per evitare un taglio in viso, poi, alla replica delle due domande, mi permetto di dire che "c'è un errore grossolano" in quell'epiteto scherzoso.

Quindi, fornisco la mia spiegazione (ovviamente, chi non la pensa come me, ha facoltà di precisare e di smentirmi). Dunque, l'espressione corretta è "co da nemuotu" che letteralmente significa "testa di cardellino" - Nel Dialetto Bustocco "da strada" quando in un dialogo, qualcuno dice delle inesattezze o delle corbellerie, gli si dice "co da nemuotu", gratificandolo di possedere la testa così piccola che contiene poco cervello. Il "nemuotu" (cardellino), insieme al colibrì, è l'uccello più piccolo che esista; quindi, chi ha la testa da "nemuotu" vuol dire che ha …. poco sale in zucca, non è intelligente, non ha la capacità di dialogare correttamente.

Tutto qui - Raf non si accontenta della spiegazione spicciola. Lui è un "importato" - non è un Bustocco "nativo e lavativo" a proposito, sapete il perché si dice "nativo e lavativo?" - dire a un Bustocco unicamente LAVATIVO è come dire BASTARDO a un meridionale. Il motivo è semplice. A Busto Arsizio, il lavoro è sacro, per cui, il "lavativo" soltanto si riferisce a colui che ha la "canetta di vetro" e non ama il Lavoro.

Tuttavia, per un Bustocco verace, sentirsi dire "nativo e lavativo" è un onore e vuol dire che io sono nato a Busto Arsizio, da entrambi i Genitori nati a Busto Arsizio che a loro volta hanno i Genitori nati a Busto Arsizio - io, i miei Genitori, i miei quattro Nonni, nati a Busto Arsizio - ebbene queste caratteristiche consentono di identificare i BUSTOCCHI , mentre chi non ha queste caratteristiche, sono semplicemente BUSTESI.

Andiamo ora s spiegare perché si dice "nemuotu" e non "nemurotu" con qualche esempio, visto che la "regola" serve anche per altre parole. Ad esempio, si dice UEGIA e non UREGIA per orecchia che in italiano ha il genere maschile, orecchio, ma in Dialetto Bustocco ha il genere femminile.

LAUO' e non LAURA' per dire LAVORARE e così via per quelle parole che contengono la ERRE dopo una vocale - il Bustocco "mangia" la ERRE e solo in pochissimi casi, la utilizza.

Ne approfitto per dire due "verità": la prima è l'approvazione di Giusepèn a quanto ho asserito e, la seconda per dire che molti dei nostri "esperti" di Dialetto Bustocco hanno scritto sui loro Libri, editi negli anni 30-40-50 molte parole come "laurò" - "uregia" - "nemurotu" …. impunemente.

La ragione di questi ERRORI è semplice: costoro hanno imparato PRIMA l'italiano, POI hanno voluto scrivere in BUSTOCCO …. commettendo questi pacchiani errori.

Ciò nonostante (ormai non lo fanno più) si citano "a esempio" quegli Autori, tenendo in scarsa considerazione ciò che professa GIUSTAMENTE Giusepèn - c'è però un'altra verità: tutti gli Autori (ma proprio TUTTI) che hanno editato i loro "lavori", non costituiscono nemmeno la minima parte dei Libri scritti e venduti, acquistati con Giusepèn Protagonista, dimostrando che "chi se ne intende" punta all'originale dei Libri e non alle "volgari imitazioni" come recitava a suo tempo uno slogan pubblicitario.

Gianluigi Marcora

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