Busto Arsizio - 28 ottobre 2024, 09:37

In Tribunale a Busto l'icona del Beato Rosario Livatino. La benedice l'Arcivescovo Delpini

L'Arcivescovo di Milano al palazzo di giustizia cittadino per benedire l'icona del Beato Rosario Livatino, «servitore di Dio e dello Stato». È un dono del cappellano del carcere di Busto, don David Maria Riboldi. La cerimonia martedì 29 ottobre alle 10

In Tribunale a Busto l'icona del Beato Rosario Livatino. La benedice l'Arcivescovo Delpini

Martedì 29 ottobre, alle 10.00, l'Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, guiderà un momento di preghiera nell'aula Falcone-Borsellino del Tribunale di Busto Arsizio: benedirà l'icona del Beato Rosario Livatino, che sarà appesa subito dopo in una parete dell'atrio delle aule del Tribunale. Martedì è il giorno della memoria liturgica del Beato e si potrà ascoltare una testimonianza di Salvatore Insenga, primo cugino del Beato (attualmente docente di Religione a Legnano).

L'icona del Beato è un dono del cappellano del carcere di Busto Arsizio, don David Maria Riboldi. Realizzata dalle monache del Monastero San Benedetto a Milano, riprende il telo esposto ad Agrigento il giorno della beatificazione: Rosario Livatino con la toga, quindi nel pieno delle sue funzioni, la palma del martirio alle sue spalle, i diari in una mano da cui un cartiglio con la sigla S.T.D. (sub tutela Dei) e la frase "Quando moriremo, nessuno verrà a chiederci quanto siamo stati credenti, ma quanto siamo stati credibili". L'altra mano poggia su due libri: il codice penale e il Vangelo. Rosario Livatino: autentico servitore di Dio e dello Stato.

L'icona sarà affissa nell'atrio del Tribunale.

«L'auspicio – sottolinea don David Maria Riboldi - è quello che sia segno di accompagnamento dall'alto per tutti gli operatori di giustizia, che spesso si sentono soli nel quotidiano trovarsi a contatto col male; e che sia invito a non fare dell'accertamento delle verità, che in quelle aule si compie, la fine di una persona (“è finito in carcere”), ma un nuovo inizio, per il bene suo e del “popolo italiano”, nel cui nome si emettono le sentenze».

Hanno confermato la presenza: il Presidente del Tribunale di Busto Arsizio, Miro Santangelo, «che ringrazio - aggiunge sempre don David - per aver accolto con entusiasmo e autorizzato l'evento e l'apposizione dell'icona», il Procuratore capo di Busto Arsizio, Carlo Nocerino, il Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, il Questore di Varese, Carlo Ambrogio Enrico Mazza, il Sindaco di Busto, Emanuele Antonelli, il Sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, il Generale della Guardia di Finanza, Crescenzo Sciaraffa, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Busto Arsizio Andrea Poletto, il Comandante della Polizia Locale di Busto, Stefano Lanna, il Comandante della Polizia Locale di Castellanza, Francesco Nicastro, il Presidente della Camera Penale di Busto Arsizio, Samuele Genoni, il Direttore della Casa Circondariale di Busto, Maria Pitaniello e il Comandante Rossella Panaro con una rappresentanza della Polizia Penitenziaria, la Presidente della Cooperativa Sociale “La Valle di Ezechiele”, Anna Bonanomi.

Al termine dell'evento un rinfresco offerto da “La Valle di Ezechiele” con prodotti di economia carceraria. Non mancherà la Prison Beer.

Redazione

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