Politica - 26 ottobre 2024, 19:05

Una via per Ramelli, Maggioni: «Proposta così formulata è divisiva»

Martedì il Consiglio comunale si esprimerà sulla mozione presentata da Fratelli d’Italia. Il capogruppo del Pd chiede di «favorire un progetto di memoria storica e politica sugli anni di piombo e, se si vuole procedere comunque a un’intitolazione, che lo si faccia o a favore di tutte le vittime o di una figura che abbia dedicato la vita alla difesa delle istituzioni»

Una via per Ramelli, Maggioni: «Proposta così formulata è divisiva»

Il dibattito in commissione è stato pacato, finanche propositivo. Ma, alla fine, ciascuno a mantenuto la propria posizione: Fratelli d’Italia, col sostegno del resto della maggioranza, chiede un’intitolazione a Busto Arsizio per Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù (organizzazione giovanile del Movimento Sociale), assassinato nel 1975. La minoranza vorrebbe invece optare per «un luogo dedicato a tutte le vittime degli anni di piombo» (leggi qui).

Il capogruppo del Partito Democratico Maurizo Maggioni lo ribadisce a pochi giorni dalla discussione in Consiglio comunale della mozione, in programma martedì prossimo. «Nessuno dei consiglieri di minoranza ha rifiutato che si debba ricordare la vicenda di una vita giovane spezzata da una violenza assassina – premette Maggioni – e allo stesso modo nessuno vuole evitare di ricordare tutte le vittime che hanno perso la vita a causa di una strategia della tensione che ha provocato stragi e uccisioni insensate, tra persone comuni, agenti di Polizia, Carabinieri e Magistrati».

In commissione, Fratelli d’Italia aveva ampliato la proposta, ipotizzando di affiancare al nome di Ramelli quello di un esponente del “fronte opposto”, a cui intitolare una via attigua. «La proposta – obietta il capogruppo dem – non è solo parziale, come se l’aggiunta di una qualche altra vittima a cui dedicare un luogo vicino, favorisse una memoria “condivisa”. È soprattutto reticente e volutamente silenziosa circa il fatto che lo scatenarsi delle violenza di quegli anni, dal 1969 a metà dell’80, è stato favorito dall’ideologia fascista, che nelle stragi di chiara matrice nera cercava la giustificazione di un’involuzione autoritaria, e dalla ideologia brigatista che inneggiava alla rivoluzione armata di un proletariato che mai l’ha seguita».

Per questo, secondo Maggioni, «il ricordo delle vittime, tutte, non ha alcun senso se non si accompagna alla chiara condanna di queste ideologie, che sono state rifiutate dalla maggior parte del popolo italiano e dai partiti che hanno difeso unitariamente la Costituzione Italiana. Sarebbe costruttivo, viceversa, il ricordo anche delle diverse storie personali, quando si traducesse in un rifiuto sempre più consapevole dell’ideologia fascista e brigatista e dei danni sociali, culturali e politici che possono provenire dalle spinte autoritarie ed antidemocratiche». «Per questo – conclude l’esponente del Pd – chiediamo al Consiglio comunale di riconsiderare la proposta di Fratelli d’Italia, e di favorire un progetto di memoria storica e politica sugli anni di piombo e, se si vuole procedere comunque a un’intitolazione, che lo si faccia o a favore di tutte le vittime o di una figura che abbia dedicato la vita alla difesa delle istituzioni. Ci auguriamo che comunque che non si approvi un’operazione, che nei termini impostati da Fratelli d’Italia, si prospetta divisiva attorno al tema primario dell’adesione ai valori democratici».

Redazione

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