Che ne sarà della Cascina Burattana? Se lo chiedono il consigliere comunale Emanuele Fiore e il suo predecessore in assise Giuseppe Ferrario dopo la richiesta della Soprintendenza di mettere in sicurezza la struttura di Borsano.
Ferrario, da consigliere di Popolo, Riforme e Libertà, aveva presentato una mozione sul tema, accolta come raccomandazione.
Dopo il passaggio di testimone con Fiore, oggi nel gruppo misto, si era tornati a discutere della storica cascina agricola. «La mozione venne presentata in commissione da Gigi Farioli e finì in caciara», ricorda Fiore, riferendosi al durissimo scontro tra il sindaco Emanuele Antonelli e il suo predecessore. Mentre il consigliere Massimo Rogora (allora leghista, oggi di Fratelli d’Italia) in quella sede ne aveva caldeggiato l’abbattimento (leggi qui).
«Non si può, la Soprintendenza detta legge», aveva spiegato Antonelli. E proprio la Soprintendenza nei mesi scorsi ha chiesto di mettere in sicurezza la struttura, come reso noto in assise dal primo cittadino.
«Io avevo posto l’accento proprio sulla pericolosità della cascina – evidenzia Fiore –. C’era stato anche l’esposto di un’associazione. Adesso che si deve necessariamente intervenire, vorrei sapere cosa si intende fare. Una ristrutturazione semplice? Il sindaco ha detto che “purtroppo” va messa a posto, ma in che modo? Di certo piange il cuore a vederla abbandonata così».
«Sarebbe auspicabile il recupero almeno della parte più simbolica della cascina – aggiunge Ferrario –. Se da parte del Comune non c’è questa possibilità, si potrebbe capire se esiste l’interesse dei privati. Nella mozione avevo richiamato un progetto del Politecnico di Milano che si potrebbe aggiornare. Magari potrebbe nascere una collaborazione con l’Istituto Agrario».
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