La fotografia è un occhio personale prestato alla riflessione, alla memoria, a volte alla denuncia, che offre il mondo con uno scatto ma che va oltre la pura immagine. Tutto questo è condensato nell’opera di un grande fotografo come Ugo Mulas (Pozzolengo, 1928 – Milano, 1973), un autodidatta dal grande talento, che nella sua vita artistica ha voluto lasciare un’eredità dall’inestimabile valore illustrativo e didattico. I suoi molti viaggi in Italia e nel resto del mondo lo hanno messo in contatto con realtà sempre diverse, sempre stimolanti per poter raccontare con il proprio linguaggio spesso essenziale ma in grado di trasmettere emozioni e suscitare interrogativi, come nel percorso “Verifiche” (1968-1972) composta da 14 immagini in cui lo stesso Mulas si sottopone ad una rigorosa riflessione concettuale circa la vera essenza della fotografia.
La mostra
Attraverso oltre 300 immagini, di cui molte mai esposte prima d’ora, sarà possibile viaggiare tra le fotografie di Mulas, partendo dagli esordi nelle periferie, fino alla Biennale d’Arte di Venezia o al Bar Jamaica di Brera a Milano. Un infaticabile ricerca del vero che, in maniera trasversale, ha raccontato il mondo del design, la moda, il teatro (Giorgio Strehler), la cultura e la poesia (con la vicinanza ad Eugenio Montale e l’incontro con Piero Manzoni o Luciano Bianciardi o ancora Salvatore Quasimodo), l’amicizia profonda con Marcel Duchamp e Lucio Fontana, la descrizione attraverso l’immagine di personaggi come Frank Stella, Roy Lichtenstein, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Max Ernst, Giacometti, Mirò, Morandi, Pasolini, Andy Warhol. Il focus su Milano, che si potrà ammirare nella mostra, pone il visitatore davanti ad un “film” che narra la città meneghina sotto una luce particolare, partendo dai suoi primi scatti nel 1953 del quartiere Brera. Le sue fotografie non si limitano mai ad un “momento” ma ad un’analisi approfondita che diventa appunto “operazione fotografica”, e costruiscono su un immaginario spartito una sorta di concerto polifonico fatto di immagini, di personaggi e persino di atmosfere che ora sarebbero dimenticate. Per la prima volta viene presentata un’intera sezione incentrata su alcuni dei più importanti protagonisti del design e architettura del contesto milanese, quali, ad esempio, Gae Aulenti, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Vittorio Gregotti e Gio Ponti; accanto a diverse immagini dell’artista Fausto Melotti, scultore, affezionato amico di Ugo Mulas
La Mostra è promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Marsilio Arte (che ne ha curato anche il catalogo) in collaborazione con l’Archivio Ugo Mulas, con il sostegno della Fondazione Deloitte e Deloitte Italia. L’operazione fotografica” è frutto di un progetto di divulgazione dell’opera del grande fotografo. La rassegna è curata da Denis Curti, direttore di “Le Stanze della Fotografia a Venezia, e Alberto Salvadori, direttore dell’Archivio Ugo Mulas.
Inoltre, la Pinacoteca di Brera, il Museo del Novecento, il Museo Poldi Pezzoli, la Fondazione Marconi ospiteranno una selezione di fotografie di Ugo Mulas, proponendo un itinerario intellettuale che ripercorre e unisce i luoghi fondamentali per la ricerca artistica del fotografo, intrecciandone vita e opere, e invitando il visitatore a proseguire il percorso fuori dalla mostra.
Addentrarsi in questa mostra sarà sicuramente un’esperienza coinvolgente ma nello stesso tempo suggestiva, perché la fotografia ha il grande merito di cogliere l’essenza che Ugo Mulas ha saputo unire alla ricerca per andare oltre, per andare all’essenza.