Territorio - 23 marzo 2024, 18:26

«Buona, pulita e sicura». È l’acqua della provincia di Varese

Se ne è parlato oggi durante la seconda edizione del convegno annuale “La verità viene a galla”, organizzato da Alfa, il gestore del Servizio Idrico Integrato della provincia di Varese, a Volandia. Al centro dell’attenzione, i PFAS

Da sinistra: Desdemona Oliva, direttore ricerca e sviluppo Alfa; Stefano Cattorini e Paolo Broglio, biologi; Paolo Mazzucchelli, presidente Alfa; Laura Fazzini, giornalista; Aurora Magni, docente Liuc; Debora Banfi, direttore Alfa Notizie; Michele Falcone, direttore generale Alfa

Da sinistra: Desdemona Oliva, direttore ricerca e sviluppo Alfa; Stefano Cattorini e Paolo Broglio, biologi; Paolo Mazzucchelli, presidente Alfa; Laura Fazzini, giornalista; Aurora Magni, docente Liuc; Debora Banfi, direttore Alfa Notizie; Michele Falcone, direttore generale Alfa

In provincia di Varese, l’acqua è buona, pulita e sicura anche per quanto concerne la presenza dei PFAS, composti chimici inquinanti utilizzati in molteplici processi industriali. Le analisi dimostrano infatti che il loro livello è di gran lunga al di sotto della soglia d’allarme – consigliata, perché ancora non esiste una normativa europea o nazionale, che entrerà in vigore nel 2026.

È quanto emerso nel corso della seconda edizione di “La verità viene a galla”, convegno organizzato dal gestore idrico provinciale Alfa che ogni vuole affrontare argomenti, spesso “spinosi”, come in questo caso, legati al “bene acqua”.

L’edizione 2024 si è svolta sabato 24 a Volandia, sede del prestigioso Museo del volo, e ha visto una grande partecipazione di pubblico.

L’evento si è aperto con le domande del direttore della testata “Alfa Notizie” Debora Banfi rivolte alla giornalista Laura Fazzini, che di PFAS si è interessata più volte con inchieste che hanno riguardato in particolare il Veneto dove si sono verificate situazioni critiche.

La Direttrice Ricerca e Sviluppo di Alfa, Desdemona Oliva, ha poi illustrato i risultati delle analisi condotte sull’acqua erogata in provincia di Varese, evidenziando, come accennato, che fortunatamente non esistono criticità. Tutto bene dunque? No, perché, dato il grande utilizzo di PFAS nelle attività umane quotidiane – dalle pentole antiaderenti agli abiti, per fare alcuni esempi – il pericolo potenziale esiste. Proprio per questo si stanno ricercando e in parte già sono in funzione, impianti e sistemi di rimozione di queste sostanze sia dalle fonti d’approvvigionamento idrico che dalle acque reflue trattate nei depuratori.

Sul palco, oltre al presidente di Alfa Paolo Mazzucchelli e al direttore generale Michele Falcone, sono poi saliti anche il nutrizionista Stefano Cattorini e il biologo Paolo Broglio, per spiegare gli effetti che i PFAS hanno sulla salute, con specifico riferimento all’assunzione attraverso gli alimenti, e Aurora Magni, docente della Liuc di Castellanza ed esperta della materia.

c.s.

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