Busto Arsizio - 19 marzo 2024, 13:49

VIDEO. Busto, un nuovo parco nel nome di Emanuela Loi: «Un dono alla città e un luogo di incontro»

È stato inaugurato il Bosco San Giuseppe intitolato all’agente della scorta vittima dell’attentato a Borsellino. Dispone di orti didattici, una zona “fitness” attrezzata e di una bacheca con i libri. Protagonisti questa mattina i bambini e i ragazzi delle scuole. Il messaggio della nipote della poliziotta

VIDEO. Busto, un nuovo parco nel nome di Emanuela Loi: «Un dono alla città e un luogo di incontro»

Nel giorno della festa del papà, a Busto Arsizio è stato inaugurato il Bosco San Giuseppe. E, contestualmente, la nuova area verde tra via Galvani e via Bellini è stata dedicata a Emanuela Loi, una degli agenti della scorta uccisi nel 1992 nella strage di via D’Amelio in cui morì il magistrato Paolo Borsellino.
Alla cerimonia hanno preso parte i bambini e i ragazzi delle scuole Crespi, Tommaseo e Prandina. «Mi riempie di orgoglio vedervi qui, siete il nostro futuro», ha sottolineato il sindaco Emanuele Antonelli.
Il nuovo parco è stato pensato anche per loro e ospita orti didattici usufruibili proprio dai bambini delle vicine scuole. Sono presenti anche ambienti dove sostare per leggere, una zona “fitness” attrezzata e una bacheca con i libri.
Sarà aperto dalle 7.30 del mattino, per consentire a chi si reca a scuola a piedi di attraversarlo. «È un dono alla città, usiamolo bene», ha detto il parroco di San Giuseppe, don Giuseppe Tedesco, prima della benedizione.

Un’area degradata restituita alla città

Prima del taglio del nastro e della scopertura della targa, il primo a prendere la parola è stato Orazio Tallarida che, in qualità di consigliere delegato a verde ed ecologia, ha seguito da vicino la riqualificazione dell’area, pensata inizialmente dall’assessore Mario Cislaghi e portata avanti dall’attuale presidente del Consiglio Laura Rogora quando era assessore al verde. «L’auspicio – ha detto emozionato – è che possa diventare un luogo di incontro e di scambio di esperienze tra le generazioni. Qui i momenti dedicati al riposo si possono alternare con quelli educativi».

Antonelli ha rivolto un ringraziamento particolare a Tallarida («un piccolo miracolo restituire alla città un’area degradata») e alla consigliera del Pd Cinzia Berutti che aveva suggerito questa intitolazione, promuovendo col proprio gruppo una mozione approvata dall’assise.

«Questa intitolazione ha un significato particolare alla vigilia della giornata in ricordo delle vittime delle mafie – ha detto Berutti – e permette di raccontare alle giovani generazioni cosa è stata la lotta alla criminalità. Emanuela Loi, da ragazza solare ed energica, ha voluto proteggere lo Stato a costo della vita. Il suo esempio deve guidarci da qui in avanti». E sono stati proprio le ragazze delle scuole a dare voce all’agente di Polizia.

La lettera della nipote

La nipote della poliziotta medaglia d’oro al valor civile, a sua volta agente di Polizia e di cui porta il nome, ha espresso profondo ringraziamento attraverso un messaggio letto dal sindaco Antonelli: «Per noi familiari è sempre motivo di orgoglio tenere viva la memoria e ci riempie di gioia il fatto che anche qui si sia voluto ricordare Emanuela».

«Una ragazza semplice e solare, una ragazza normale che voleva vivere la sua vita di poco più che ventenne». Così la descrive la nipote, rivelando che l’agente sognava di diventare una maestra ma, per le circostanze della vita, si iscrisse e superò brillantemente il concorso per entrare in Polizia. La sua giovane vita si è interrotta a soli 24 anni il 19 luglio 1992. «Non conserviamo sentimenti di odio verso gli assassini, bensì un desiderio di giustizia, legalità e memoria», sono le parole della nipote e, insieme, l’eredità di Emanuela Loi.

Un luogo fisico contro l’emarginazione

«Emanuela Loi ha svolto il proprio compito con competenza e dedizione fino al sacrificio della vita – ha evidenziato la presidente del Consiglio comunale Rogora –. Non possiamo che rabbrividire pensando alla vita che si apprestava a vivere e che invece non ha mai vissuto. A lei dobbiamo dire con grande forza "grazie"».

«È significativo aver sconfitto la burocrazia restituendo ai cittadini un polmone verde – ha aggiunto l’eurodeputata Isabella Tovaglieri – Un luogo di incontro fisico in un mondo sempre più virtuale, un primo argine a degrado, emarginazione, discriminazione. In più è dedicato a una persona che mi rende sempre più orgogliosa di appartenere a questa comunità. Ora spetta a noi cittadini la responsabilità di tenerlo in ordine».

Il taglio del nastro si è tenuto nel giorno di San Giuseppe. E, di fronte ai tanti rappresentanti delle forze di polizia, il sindaco Antonelli ha chiesto per loro un applauso: «Loro sono sempre i nostri papà – ha detto rivolgendosi ai più piccoli –. È grazie a loro se possiamo essere sicuri tutti i giorni».

Riccardo Canetta

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