Marco è un terzino sinistro cresciuto a pane e calcio in famiglia: anche suo fratello Paolo e sua sorella Irene amano il pallone. E difatti all'open day della Pro Patria esclama sotto lo sguardo felice di papà Salvatore: «Mi piace giocare a calcio insieme a tutti, ma soprattutto con i miei fratelli».
Riccardo non vede l'ora di iniziare. «Sono felice, farò una nuova esperienza e nuovi amici», spiega accanto a mamma Romina che va giustamente fiera.
Christian ha iniziato con la Polisportiva Santi Apostoli e papà Luca spiega: «L'ho portato qui perché la Pro Patria è la squadra professionistica della città dove è nato e dove sono nato anch'io. Per ora ha 8 anni e spero solo che si diverta.... se poi impegno e dedizione lo porteranno a grandi risultati, dipende da lui».
E ancora, c'è Vittorio che di sport ne pratica due, ma la passione per il calcio è la prima: anche a scuola le cose vanno bene, racconta il padre Dario.
Sono alcuni dei ragazzini che in questo weekend sono arrivati all'open day allo stadio Speroni. Molti di loro non hanno dieci anni e mostrano idee limpide. C'è chi ha partecipato anche all'iniziativa dell'Antoniana, pochi metri più in là, con istruttori tigrotti. Scalpitano anche le ragazze al campo a Beata Giuliana. Un fermento, un entusiasmo che danno speranza. E la chiamata al pallone - per giorni e orari clicca QUI - continua.
GUARDA IL VIDEO
«Davvero tanti, un centinaio. Numeri che non ci aspettavamo già per la prima giornata» commenta Salvatore Cerrone, responsabile del settore giovanile della Pro Patria dallo scorso anno. Da quando si è deciso di impostare con nuovo spirito questo mondo fondamentale. «Devo ringraziare la presidente della Pro Patria Patrizia Testa e il direttore Sandro Turotti di averci permesso di utilizzare lo stadio - prosegue - Siamo contenti e vuol dire che il settore giovanile della Pro forse sta andando sulla strada giusta, per noi è importantissimo».
Mister Francesco Sarpa in campo guida e osserva i bambini, con lui altre figure chiave dello staff. Come mister Riccardo De Vecchi che assicura: «È stato piacevole vedere i ragazzi con il sorriso. E per noi sì, è la prima cosa essere educati. La disciplina sportiva è un concetto base». Giovanni Rubino, responsabile dello scouting del settore giovanile, osserva: «Il nostro obiettivo è lavorare sul territorio e portare più ragazzi possibili in prima squadra».
L'assessore Maurizio Artusa è rimasto a lungo sul campo e lancia un appello: «La società sta lavorando benissimo. Oggi ho visto giocare questi bravissimi ragazzi, i genitori erano silenti perché capivano che la loro funzione era di supporto. La Pro Patria è la prima squadra della città e tutti devono lavorarci insieme... Dobbiamo creare la sinergia tra tutte le società sportive, razionalizzare le risorse e far sì che il principale vivaio sia quello della Pro. Anche le altre cresceranno e non moriranno».
Dal fronte Academy Pro Patria, commenta Emanuele Gambertoglio: «Due giorni fantastici, da anni non vedevo così tanti bambini all'open day. Il lavoro nel settore giovanile e di tigrottizzazione con la mascotte sta dando i suoi piccoli frutti, anche se in questi due giorni i frutti sono stati tanti.... vedere i ragazzi giocare sul campo principale è stato indescrivibile. Pronti per ripartire, ottimismo a mille».
GUARDA IL VIDEO