La posta in palio è alta, la promozione in B. E dopo la sconfitta di ieri con il Lecco - LEGGI QUI, ultima chiamata la gara di ritorno domenica 18 in Lombardia - il Foggia protesta formalmente.
C'entrano le scelte arbitrali, con una considerazione geografica: l'arbitro Kevin Bonacina non solo è lombardo, ma «abita a 40 chilometri da Lecco», punta il dito la società pugliese. Sotto accusa l'annullamento di un gol e un mancato rigore nella partita finita per 1-2 con vantaggio iniziale del Foggia grazie a Leo, poi ribaltone con Pinzauti e Lepore per la squadra che è stata nel rush finale in particolare la sorpresa del girone A di serie C, lo stesso in cui giocava la Pro Patria. Va ricordato che in campo c'era anche il giudizio Var.
Il presidente rossonero Nicola Canonico ha detto: «Tanti, troppi, i dubbi sul gol annullato a Ogunseye e sul rigore non concesso a Frigerio. Episodi da rivedere con grande calma, assieme ad altri, pur meno determinanti, ugualmente discutibili. Nulla è compromesso! È tutto ancora possibile! Ci auguriamo di uscire dallo Stadio di Lecco senza ulteriori episodi da rivedere, ma I NOSTRI RAGAZZI NON DOVRANNO MOLLARE! NON DOVRANNO MOLLARE MAI! Lo hanno già fatto… sono in grado di rifarlo. Forza Foggia! Più forte degli avversari… più forte anche di certe scelte non condivisibili! Andiamo a VINCERE e a prenderci ciò che meritiamo!». E poi si è ribadito: «È stata immediatamente formalizzata protesta all’Aia e alla Lega Pro per la direzione di gara fortemente discutibile e della decisione a monte di designare un arbitro della stessa regione e residente ad appena 40 km da Lecco».